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Showing posts from September, 2007

"In Iran non ci sono omosessuali"

"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,/anzi d'antico". Imbarazzanti e ridicole, ma non sorprendenti le parole del presidente iraniano Ahmadinejad a New York di fronte alle accuse di persecuzione di donne e omosessuali nel suo paese: "In Iran - ha detto il presidente nel suo intervento alla Columbia University - non abbiamo omosessuali come nel vostro paese. Non c'è questo nel nostro paese. In Iran non abbiamo questo fenomeno". Argomenti ridicoli, appunti, ma non nuovi né inusitati, se 80 anni fa Mussolini si rifiutava di inserire articoli anti-omosessualità nel codice Rocco, perché in Italia non ce n'era bisogno, visto che qui non allignava "il vizio inglese". Solite invenzioni del potere dittatoriale che mentre opprime i deboli e i non allineati tenta di offrire una faccia presentabile. Ma la presidenza di Ahmadinejad non è più solida di quella di Bush. Anche - anzi soprattutto - senza una guerra.

Fate quello che dico, non quello che faccio

pocrisia? Doppia morale? Predicare bene e razzolare male? Chiamatela come volete, ma l’ultima vicenda (se confermata) che riguarda un uomo della chiesa cattolica - il vescovo ausiliare di Firenze Maniago - è sconcertante se messa a paragone dei ripetuti interventi cattolici sul tema dell’omosessualità. Secondo i principali quotidiani italiani, il vescovo è accusato di aver partecipato più volte a festine e orge con uomini, in particolare prostituti; oltre a ciò Maniago è accusato di aver minacciato i testimoni delle sue avventure per ridurli al silenzio e di aver coperto don Lelion Cantini, l’anziano sacerdote da cui è partito tutto lo scandalo. Ora sarà la magistratura a fare luce sulla vicenda e decidere se e in che misura ci possono essere risvolti penali nella storia del vescovo Maniago. Ma una cosa è certa: se davvero lui in prima persona, come altri esponenti della chiesa cattolica, ha partecipato a incontri a base di sesso, davvero la morale della chiesa è screditata una volt

Condi Rice è lesbica? Legittimo chiederselo

Condoleezza Rice , segretario di Stato Usa e una delle donne più potenti degli Stati Uniti, è lesbica? La domanda non è nuova, anzi si tratta di un pettegolezzo che da qualche anno perseguita la “confidente” del presidente Bush. Ma una notizia fresca fresca riattizza la polemica: qualche anno fa Condi ha acquistato una casa insieme a un’altra donna, Randy Bean, carissima amica con cui condivide anche un finanziamento in contanti ottenuto in comune. Ogni volta che si è aperto il dibattutto sull’orientamento sessuale di Rice, in molti sono intervenuti per dire che se fosse stato un uomo nessuno si sarebbe chiesto perché non è sposata, che viene perseguitata perché è una donna e che la sua sessualità è affar suo. Tutto vero e tutto giusto in teoria, ma c’è qualcosa in più da discutere e chiarire. Innanzitutto negli Stati Uniti nessun uomo ha mai fatto una carriera politica brillante senza moglie e figli al seguito, al punto che anche molti gay hanno accettato di sposarsi per non essere p

Ancora censura su un bacio gay in tv?

Davvero nihil novum sub sole : passa il tempo, si susseguono le stagioni ma questa nostra odiatamata Italietta è sempre la solita. Siamo qui, nell'anno Domini 2007, a discutere se un casto bacetto sulle labbra fra due donne si possa trasmettere alle 10 del mattino su un canale nazionale (Canale 5, Mediaset). E la risposta ufficiale è NO! È successo con la serie tv ( fiction la chiamano adesso) Caterina e le sue figlie 2: e dispiace che anche da tribune molto ascoltate vengano fuori giudizi qualunquisti e pressappochisti. Non so che dire, non so come commentare questa vicenda degradante anche per chi la osserva. Una sola notazione mi sembra doverosa, per chi sostiene che "cose del genere" non vanno trasmesse in orari che possono turbare i bambini; e per chi dà retta a queste opinioni. A parte che un bambino non DEVE stare da solo davanti alla tv la mattina né in altre fasce orarie, ma che cos'è che turba questo ipotetico bambino-feticcio? Il fatto che due persone si

Sicurezza e Pacs, Rifondazione non sa fare politica

La sinistra radicale (o meglio la sinistra e basta, visto che non ce n'è un'altra ora in Italia) sta dimostrando una volta di più di non saper fare assolutamente politica, almeno non dal governo. Di fronte all'assalto dei centristi - il partito democratico - in direzione neoconservatrice e giustizialista (capeggiato dai sindaci-sceriffi), Rifondazione comunista, il Pdci, i Verdi e tutta la galassia "rossa" sono riusciti solo a prodursi in sterili distinguo e a pronunciare vani altolà, mentre tutti sono convinti che non avrà davvero capacità di interdizione o di ostruzionismo. Più senso avrebbe avuto, invece, approfittare dell'occasione per fare politica, impostare un confronto vero e non subalterno con l'ala moderata della maggioranza, mettendo sul piatto voti e peso elettorale. E magari "scambiare" il sì della sinistra sul "pacchetto-sicurezza" di Amato con il sì dei centristi su questioni di sinistra, come la tutela dei lavoratori o

Cambiare la 194: sì con la contraccezione

Davvero, non si può stare via una settimana che l'Italia si trova stravolta. In soli sette giorni è scoppiata la querelle (stucchevole) dei lavavetri e si è riaperta una volta di più la questione di "modificare" la legge 194, quella che legalizzò trenta anni fa l'interruzione volontaria di gravidanza. Come tutti saprete un referendum popolare, nel 1981, sancì la volontà degli italiana di mantenere la legge così com'era: allora, però, vinsero i No a valanga, non vinse l'astensione come sul caso della fecondazione assistita. Comunque, il capo del governo-ombra, il cardinale Ruini, è uscito allo scoperto e ha spiegato che la legge "non può essere abrogata, ma va almeno migliorata". Ora, come sempre non si capisce bene a che titolo il porporato detti l'agenda del Parlamento italiano - senza essersi presentato neppure a un'elezione circoscrizionale - e per quale motivo da un lato questi signori in gonnella vogliono impedire la nascita di più bamb

A Thiene il sesso gay sta bene sotto il tappeto

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Deve pensarla così la sindaca di Thiene (Vicenza), la signora Maria Rita Busetti che annuncia la realizzazione di un muro per nascondere alla vista degli innocenti passanti un noto luogo di incontri gay lungo la Valdastico. Il sesso gay, in fondo, è sempre esistito ed è come la polvere: basta metterlo sotto il tappeto e, oplà, è come se non ci fosse. Ora, lungi da me l'idea di difendere il sesso en plain air , dove si può essere visti da chiunque anche da chi non si aspetta scene del genere e non desidera osservarle. Per chi viola le regole, però, c'è il codice penale, come è venuto fuori in una discussione molto proficua, a mio parere, nata sul blog di Trimanda che ha commentato la vicenda e poi è tornato sul punto per chiarire la sua opinione. L'idea del muro è, davvero, soltanto la spettacolarizzazione di una omofobia che si vergogna sempre meno di sé stessa e che osa ogni giorno un po' di più. Perché se davvero quel posto è

L'eterno ritorno del marketing gay: l'euro rosa

È una specie di araba fenice, questo mitico marketing gay. Per l'ennesima volta ci troviamo a leggere sui giornali che i gay sono "consumatori perfetti" e che hanno "elevate disponibilità economiche", al punto che a Barcellona domani, lunedì 3 settembre 2007, va in scena una conferenza sul potere d'acquisto della popolazione gay, con la nascita della Camera di commercio gay e lesbica Iberica, che riunirà aziende e professionisti di Spagna e Portogallo come punto di riferimento del Sud Europa. Ora, di fronte a queste notizie le mie reazioni sono due. Dal un lato percepisco evidentissima la riproposizione di un cliché pericolosissimo, quello del gay gaio , l'omosessuale ricco e gaudente che ha il solo problema di decidere come spendere i suoi soldi. Come se fossimo tutti stilisti, designer, architetti e dirigenti d'impresa. E invece ci sono migliaia di gay che fanno gli operai, gli impiegati, i commessi, gli insegnanti, gli spazzini, i cassieri delle