Se mi baci ti do il mio veleno

Sui baci del Colosseo non ho davvero nulla da dire: a questo punto parlerà la magistratura, ahimé. E comunque hanno commentato in modo condivisibile già altri blogger degni di visita, come lui lui e lui. E lei. E ne abbiamo parlato su Queerblog.

Certo: se di bacio (o poco più) trattavasi, quei carabinieri di Roma non ci fanno una bella figura e il tasso di omofobia del paese ne risulta pesantemente aggravato. Se trattavasi di rapporto sessuale improprio (à la Clinton-Lewinski), cioè di pompino al riparo dei cespugli non capisco perchè i due improvvidi protagonisti avrebbero dovuto chiamare la gay help line e montare una tale canea quando si trovavano dalla parte del torto. E comunque vuol dire che le forze dell'ordine non hanno davvero nulla da fare a Roma.

In ogni caso - fatto salvo il diritto alla buona fede dei due gay e dei carabinieri - in una cultura garantista si devono provare le accuse e non l'innocenza. Se i militi hanno una prova dei fatti (Arbasino chiede che li si doti di fotocamera) la esibiscano. Altrimenti sono tutti innocenti fino a prova contraria.

Ma non è di questo che volevo parlare. Volevo parlare dell'occasione perduta - una volta di più - per essere un movimento lgbt e non una serie di bande che si fanno la guerra per un titolo in più. Stavolta, a mio avviso, ha sbagliato il Mario Mieli (associazione peraltro meritevole e che apprezzo in genere) a organizzare un sit-in improvvisato con tanto di bacio per anticipare quello che Arcigay Roma aveva già annunciato per domani sera. Il tutto perché? Ma perché la Gay Help Line è gestitata da Arcigay Roma e dunque la vicenda andava (in teoria) tutta a vantaggio di Fabrizio Marrazzo & co.

In teoria, dico, perché se non ve l'avessi spiegato nessuno saprebbe chi gestisce la Gay Help Line né chi ha organizzato il bacio collettivo di domenica e neppure chi ha organizzato quello di giovedì. L'unica cosa che salta agli occhi di tutti è un movimento divisi in gruppi e gruppetti che vanno per conto loro come formiche impazzite. A parte lodevoli eccezioni come il Pride di Roma. Vogliamo correggere questo andazzo?

Comments

Anonymous said…
Anche io ho pubblicato un post sulla questione! :-P
Anonymous said…
@Teo: tutti abiamo pubblicato sulla questione...

@Aelred: nemmeno io so bene i fatti e son daccordo su ciò che vien visto da fuori, ma siamo sicuri che il mieli abbia sbagliato? guarda che ad aver a che fare con marrazzo è veramente difficile...
e poi, scusa, perche aspettare una settimana per organizzare lo show? forse perche domani si inaugura anche la "ghei strit"?
restodelmondo said…
Pare proprio che a una parte della comunità (e, ahimé, una parte in posti di potere) piaccia ricadere nello stereotipo del gay sempre primadonna isterica, e un po' masochista.

Abbracci a tutti.
Anonymous said…
@Fireman: c'è anche da dire, in relazione al fatto che il bacio collettivo darebbe visibilità alla Gay Street (e quindi ad Arcigay Roma che l'ha voluta), che è la stessa Gay Help Line gestita da Arcigay ad aver raccolto la segnalazione dei due fermati e a offrire loro il servizio legale di cui avranno (comunque) bisogno.

Non so, a volte sarebbe bello che chi arriva per primo a fare una cosa si prenda la relativa pubblicità in pace, e magari anche le congratulazioni delle altre associazioni, invece delle solite invidie sotterranee (impressione da fuori dell'ambiente romano, eh: e che vale per tutte il ocmportamento di tutte le associazioni, affiliate AG o meno)
Anonymous said…
...poi da fuori la miglior cosa che si può fare, quando vengono organizzate due manifestazioni "gemelle" come in questo caso è pubblicizzare e se possibile partecipare ad entrambe, senza soffiare troppo su queste polemiche interne.
Però, come si è visto col Pride, uniti si ha spesso successo, mentre divisi...non mi sembra che il raduno di domenica sera abbia visto una grande partecipazione, almeno a quanto è apparso mediaticamente)
Anonymous said…
@disorder: infatti la manifestazione di domenica è stata un fiasco, i giornali parlano di circa 30 coppie quando in realtà erano 3/4 per voce di chi c'era (io no).
ad ogni modo, il mieli ha dato risalto alla manifestazione di oggi ed ha detto che avrebbe partecipato - staremo a vedere - mentre non si può dire che AG abbia fatto lo stesso, tutt'altro.
In merito alla GHL darà supporto perché è stata messa in mezzo e perché fa pubblicità a quanto è brave e quanto è bella AGRoma oltre che un bel po di visibilità a marrazzo... vedi, il problema è sempre quello: la voglia di primeggiare di marrazzo che, come ho scritto "ti saluta se pensa di poterne trarre un tornaconto, altrimenti gira la faccia".

infine, si, il PRIDE è stato un successo, peccato che Mancuso abbia provato a prendersene i meriti senza aver fatto materialmente nulla per organizzarlo... pensa, addirittura ad 8 e 1/2 con Rossana c'era Zan e non lui...
aelred said…
Fireman, guarda che in generale siamo più d'accordo di quanto tu non creda.

da un lato Arcigay Roma ha spinto sulla vicenda anche per ottenere visibilità (forse) in particolare sulla HelpLine che vuol dire fondi pubblici e su cui c'è un'antica querelle.

ma proprio per questo, secondo me, il Mieli non doveva fare un passo falso del genere e anticipare la serata.

anche perché, fuori da Roma, tutto questo anche alle persone lgbt impegnate dà solo l'impressione di schizofrenia
Anonymous said…
il problema di noi italiani è che troppo spesso sappiamo guardare solo al "particulare". e, da quando dante lo ha enunciato 700 ani fa circa, mi sembra che poco sia cambiato. e purtroppo i gay italiani, che a quanto pare rimangono prima italiani che gay, non fanno eccezione.

ci lamentiamo che gli "altri" hanno i diritti e noi no, diamo la colpa tutta e solo alla chiesa e all'omofobia (che certo ne hanno), ma ci dimentichiamo che gli "altri" per avere i diritti hanno combattuto.

l'omofobia c'è anche in inghilterra, dove al sabato sera i giovinastri di periferia si divertono a giocare a "queer bashing" (ovvero, più o meno, "dàgli al finocchio"), eppure c'è il matrimonio gay e le sfilate del gay pride sono aperte dal sindacato dei poliziotti gay e lesbiche con tanto di divisa. mah.

Korb

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