Niente unioni, ma almeno lotta alla violenza

Abbiamo capito che da questo governo Prodi e da questa maggioranza parlamentare di centro-centrosinistra non abbiamo niente di buono da aspettarci, almeno sotto il profilo dei diritti per le persone lgbt in particolare per le ipotesi di unioni civili o matrimonio per le persone dello stesso sesso.

C'è qualcosa, però, che il governo può fare e il Parlamento deve attuare: una serie di leggi che tutelino le persone lgbt e in genere tutti i soggetti deboli. Leggi che sono già state preparate e in almeno due casi approvate anche dal Consiglio dei ministri.

Uno è il disegno di legge n 2169, cosiddetti Pollastrini-Mastella-Bindi sulla violenza di genere , per l'orientamento sessuale e all'interno della famiglia. Il ddl è in corso di esame in commissione alla Camera e il suo iter dovrebbe essere velocizzato, specie dopo le ultime notizia di cronaca, di mariti che uccidono moglie e figli e di persone omosessuali e transessuali aggredite e uccise. L'ultima è Stefania, la trans uccisa a Roma ai Parioli.


Se questo ddl è all'esame della commissione, non risulta invece avviato - pur se assegnato in commissione Affari costituzionali e Giustizia, finalmente - l'iter dell'altro ddl, il n. 1694, il cosiddetto disegno di legge Mastella, che contiene
Norme in materia di sensibilizzazione e repressione della discriminazione razziale, per l' orientamento sessuale e l'identità di genere. Modifiche alla legge 13 ottobre 1975, n. 654.
In pratica si tratta di integrare e ampliare le tutele - e le ovvie repressioni - previste dalla legge Mancino del 1993, quella che contrastava le forme di razzismo. Qui si fa riferimento espressamente a gay e lesbiche (orientamento sessuale) e ai/alle trans (identità di genere). Vogliamo passare dalle parole ai fatti?

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