Il Vaticano e la libertà di parola

Davvero, è singolare l'idea che ha il Vaticano (il Papa, la Curia e il suo organo di stampa Osservatore romano) sulla libertà di espressione.

Ogni giorno vengono giù alti lai, lacrime e lamenti sui "laicisti" che vogliono impedire al Papa, ai vescovi, a monsignor Bagnasco e alla Cei di esprimere la propria opinione e di condurre la propria opera pastorale: lamenti che esplodono ogni volta che un intellettuale, una persona pubblica, un famoso (non ultimi Banfi e Baudo) dichiarano di essere in disaccordo con la campagna delle gerarchie sui diritti civili e sulla famiglia. In soldoni: il Papa e Bagnasco dicono che i gay sono nocivi e che i Dico equivalgono alla pedofilia. E se qualcuno si alza per dire che non è proprio così che stanno le cose allora l'Osservatore romano lo bacchetta. "Tu, vuoi mettere a tacere la Chiesa".

Quando a esprimere la propria opinione - giusta o sbagliata - è il conduttore di un concerto, del concerto del Primo Maggio, allora non esiste più (secondo il Vaticano) la libertà di espressione.

Andrea Rivera si è permesso di dire che non accettava il No dei vescovi ai funerali di Piergiorgio Welby, mentre erano state benedette le salme di Pinochet e di Franco. Le sue parole - peraltro immediatamente criticate dai sindacati organizzatori del concerto - sono state giudicate dall'Osservatore "TERRORISMO". Avete capito bene: terrorismo!
«Anche questo è terrorismo - scrive il quotidiano d'Oltretevere -. È terrorismo lanciare attacchi alla Chiesa. È terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell'amore, l'amore per la vita e l'amore per l'uomo. È vile e terroristico - stigmatizza ancora l'organo della Santa Sede - lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile. Ed usando argomenti risibili, manifestando la solita sconcertante ignoranza sui temi nei quali si pretende di intervenire pur facendo tutt'altro mestiere».
Oh, ma siamo matti? L'altro giorno erano terrorismo (dal volto umano) l'aborto e l'eutanasia, adesso sono terrorismo i "vili attacchi" al Santo Padre. A parte che il Santo Padre non è stato neppure nominato, ma ci rendiamo conto che le parole sono pietre? Ma l'Osservatore romano dove crede di essere? In una repubblica teocratica? Non riescono a ridurre all'obbedienza il Messico neppure con la scomunica e maramaldeggiano sull'Italia e su un conduttore tv, che già sciedeva scusa con la coda fra le gambe?

Se Bagnasco può dire che gay e lesbiche sono disordinati e deviati, non vedo perché chicchessia non possa dissentire civilmente dalle scelte della Curia. Senza essere pubblicamente lapidato come "terrorista". Ma all'Osservatore hanno una copia del Vangelo? E soprattutto, l'hanno mai sfogliata?

Comments

Anonymous said…
E' anche divertente notare come si parli di "una folla facilmente eccitabile", come se fossero (fossimo) tutti una banda di cretini senza opinione che vengono plagiati...
Unknown said…
Ti ho citato e linkato.:-*
Vaxgelli said…
Solidarietà ad Andrea Riviera.

Purtroppo la Chiesa continua a ritenersi al di sopra delle parti, l'unica portatrice della verità.
Ma la verità il Primo Maggio l'ha detta Andrea.

Io l'ho scritto qui sul mio Blog.

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