Fassino in preda a una crisi di nervi

Forse sarebbe più umano smettere di parlare di Piero Fassino e delle sue imbarazzanti giravolte. Per dovere di informazione, però, è necessario conoscere le decisioni dell'ultimo segretario dei Ds a proposito dei diritti civili.

I Ds - è confermato - aderiscono al Gay Pride unitario di Roma, il 16 giugno, ma non sottoscrivono la piattaforma politica della manifestazione. Aderisco, ma non sono aderente, insomma. La piattaforma - che potete leggere qui - si basa su tre principi inderogabili: Parità - Dignità - Laicità. Un po' troppo forse per Fassino.

Questa è l'ultima tragica, se non fosse esilarante, trasformazione dell'ex più grande partito della sinistra, ormai avviato a diventare la Dc del Duemila, senza De Gasperi Aldo Moro e la riforma agraria, ma con un occhio di riguardo per i poteri forti.

Bene hanno fatto il Mario Mieli e l'Arcigay e tutti i promotori a esprimere sdegno per questa precisazione vergognosa. Meglio che i Ds stiano a casa se non sono pronti a battersi per i diritti concreti delle persone lgbt. Meglio farebbero i compagni di Gayleft ad andarsene sul serio senza riaprire il balletto un po' vieto degli addii annunciati e non consumati.

Comments

Anonymous said…
Gli addii annunciati e mai consumati in effetti stanno rendendo ridicoli ogni giorno di più Benedino e compagnia. Specie dopo che la Bindi umiliò la Concia in quel modo, al momento dell'annuncio dell'esclusione delle associaziomi glbt dalla conferenza di Firenze.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/05_Maggio/08/bindi_gay.shtml

E specie dopo che Grillini, appena mollato il PD, ha subito depositato una proposta di legge per l'estensione del matrimonio a tutti, alla maniera spagnola (l'avresti mai detto solo sei mesi fa?)
restodelmondo said…
Sono tragici. Perché Fassino è davvero convinto di essere un fine statista che riuscirà ad essere amato dai cattolici integralisti e dai laici.
Anonymous said…
Sarei più cauto con Gayleft. Penso che la scelta di rimanere non sia dettata da logiche opportunistiche (anzi) ma dalla concreta speranza di far emergere i nodi e influire nelle scelte.Certo, per il momento sembra più un continuo "Aderisco al PD, ma non alla sua piattaforma politica". Ma non ha senso identificare i Ds con Fassino: c'è una base che ribolle, e una dirigenza non romana davvero a disagio sulla costruzione del PD. Per non parlare della Sinistra giovanile... Il Gay Pride farà emregere una nuova spaccatura nei Ds, ne sono convinto. E questo è un bene.
Anonymous said…
a ogni buon conto io sto facendo incetta di monetine da 1, 2, e 5 centesimi. se fassino si presenta al gay pride, gliele tiro addosso.
Anonymous said…
@fimborg: dalle mie parti (Firenze) mi risulta che dopo il congresso gli appartenenenti alla SG stiano confluendo pressochè in massa dentro SD (o comunque abbiano lasciato quasi tutti i Ds)...quindi tutti questi giovani della base del Pd non li vedo (salvo i Dl e qualche galoppino dei fassiniani alla guida del partito).
Anonymous said…
Ecco, spero che le sigle nel commento sopra si capiscano tutte, che sembra una formula chimica :)

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