La Ue condanna il razzismo, ma non l'omofobia

Eccolo! Il frutto avvelenato di quell'allargamento frettoloso che Romano Prodi ha spinto e promosso con energia e impegno, con l'obiettivo di passare alla storia.

Per la prima volta da quando io mi possa ricordare, i paesi dell'Unione Europea hanno approvato una misura di tutela delle minoranze da cui sono escluse le persone omosessuali, bisessuali e transgender. Ottimo risultato per chi ha votato la Costituzione europea e si rifà alla Carta di Nizza. Lì infatti sono respinte tutte le discriminazioni, anche quelle fondate sull'orientamento sessuale. Adesso invece, che dobbiamo decidere ogni cosa con la Polonia e la Lituania eccoci serviti!

Ma che è successo? Dopo 6 anni i ministri della Giustizia dei paesi dell'Ue si sono accordati per punire ogni incitamento pubblico al razzismo e alla xenofobia "contro un gruppo definito per razza, colore, religione, origine nazionale o etnica". Per la prima volta gay, lesbiche, bisex e trangender non ci sono.

Già per raggiungere quest'intesa Franco Frattini ha dovuto rassicurare la Gran Bretagna e gli stati scandinavi sull'assenza di un reato d'opinione. L'incitamento dovrà essere reale e creare minacce concrete perché scattino le sanzioni.

Nemmeno da dire che Polonia e Lituania, accanto ai negatori dell'Olocausto, volevano porre anche coloro che minimizzano i crimini staliniani. Alla fine si è arrivati - pare, perché un testo ufficiale non c'è ancora - a una formula che comprenda i genocidi riconosciuti dall'Onu e condanni in blocco tutti i crimini commessi da regimi totalitari.

Se anche l'Europa ci abbandona, stiamo freschi...

Comments

Unknown said…
Ché, tante volte ti è più chiaro perché son venuto a vivere in Canada? ;-)
Anonymous said…
A me i razzisti sembrate voi.
Siete molto discrimitori.

Incredibile.

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