Dico, i cattolici che resistono alla Cei

Non tutta la "base" cattolica è disposta a seguire la cupola dei vertici nella battaglia senza quartiere contro i Dico. Anzi ci sono associazioni, come gran parte dell'Azione cattolica e anche settori delle Acli, che hanno espresso a chiare lettere la propria contrarietà al Family Day e persino un sostegno esplicito al disegno di legge Bindi-Pollastrini su diritti e doveri dei conviventi.

Baste leggere questo articolo della Stampa e i resoconti dell'agenzia cattolica Adista, che fa emergere il cattolicesimo del dissenso e i tentativi di alcuni fedeli laici di mantenere un briciolo di autonomia rispetto alle gerarchie.

Nel frattempo contro il presidente della Cei, il generale Bagnasco, è comparsa sul portale della cattedrale di Genova una scritta (Bagnasco Vergogna): tanto è bastato perché il prefetto decidesse di mettere il prelato sotto scorta.

Ora, io auguro a Bagnasco ogni bene e sono convinto che la sua incolumità non sia in pericolo. Ma chi semina vento raccoglie tempesta: la chiesa è scesa in politica come un attore politico e come tale adesso è trattata. Come dico sempre io "à la guerre comme à la guerre".

Comments

Unknown said…
Ho un'idea su chi potrebbe essere stato. E gli faccio subito i miei complimenti, beninteso.
Anonymous said…
ho il timore che l'eco del dissenso non modificherà neppure in minima parte l'attuale campagna diffamatoria.

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