Gay sacrificati a Follini sull'altare del governo

Niente Dico, niente diritti civili, niente sinistra nel nuovo (?) governo Prodi. Questo e' il bel risultato della crisi imposta dai poteri forti, Vaticano (attraverso il voto contrario di Andreotti) gli usa (con Cossiga) e la Confindustria (che ha mobilitato Pininfarina). Non credete a chi punta il dito sui post-ex-comunisti e sui no-global. La firma della crisi sta Oltre Tevere.

Tra i dodici punti non negoziabili fissati da Romano Prodi per rimanere al governo non ci sono i Dico. Sircana, portavoce di Prodi, spiega che e' solo perche' i Dico sono stati gia' approvati dal Consiglio dei ministri, ma la verita' e' un'altra.

I Dico sono stati buttati a mare (al contrario della Tav, dell'Afghanistan e della riforma delle pensioni) per allargare la maggioranza al centro e ottenere il sostegno di senatori democristiani come Follini e Lombardo. E poi, ovviamente, Mastella non avrebbe sottoscritto dodici punti in cui ci fossero anche i diritti delle persone omosessuali in coppia.

Grillini, che non e`affatto stupido, lo ha capito subito e lo ha scritto. Il risultato dunque e' questo: per governare, Prodi rinuncia ai diritti civili, all'obiezione di coscienza sulla politica estera e pone una seria ipoteca sulle pensioni e sulla battaglia ambientalista (Tav). Non capisco a questo punto come faccia la sinistra (non so se alludo ai Ds, ma temo di no) a sostenere un governo del genere. Un esecutivo che in qualunque altra parte d'Europa, con un programma siffatto, sarebbe espressione di una maggioranza moderata di centro/centrodestra.

Comunque, per l'ennesima volta i diritti delle persone omosessuali sono calpestati, sviliti e usati volgarmente come merce di scambio per l'ennesimo episodio di trasformismo italico. L'Arcigay protesta, giustamente, ma ormai invano. A meno di non mettere in crisi il governo con il voto del senatore Silvestri dei Verdi. Ma si va da qualche parte in questo modo?
Del resto, se non c'e' un movimento glbt degno di questo nome, da chi aspettarsi una battaglia per i diritti?

Comments

Anonymous said…
mio caro l'hai detto tu: "se non c'e' un movimento glbt degno di questo nome, da chi aspettarsi una battaglia per i diritti?"

vediamo il 10/3 cosa succede... saremo 2500 a Piazza Farnese?
Anonymous said…
La nostra risposta deve essere: 10 marzo a Roma.
Quella di Grillini e Silvestri, andare oltre i comunicati e le interviste e, se vogliono, mettersi alla testa di un movimento che lotti fuori dalle sedi parlamentari, che abbiamo visto sorde a qualsiasi richiesta (e per altri dieci anni sarà così se non peggio).
Io sono davvero stufo.
Gabriele said…
Condivido davvero. Grazie per aver scritto questo post, io in questi giorni non ho la forza. Solo una cosa: davvero non avrei dubbi nel togliere la S ai DS...
Unknown said…
Ale, rinfrancante sapere che la vediamo *esattamente* alla stessa maniera.
Anonymous said…
Io non sono afflitto da sindrome complottarda. Tuttavia anche prendendo per buona la tua versione, si rende esplicita quanto siano stupidi i senatori della sedicente sinistra radicale, che si sono fatti mettere nel sacco così facilmente.

Vorrei sapere poi dove era tutta questa gente quando si è parlato di TFR, o di cuneo fiscale o di contratti di lavoro, ovvero tutte cose scandalose che riguardano milioni di persone, e che sono passati sotto un assordante silenzio.
Anonymous said…
Qualcuno mi dovrebbe spiegare però perché, per avere quei diritti civili che sono negati ai gay in Italia, io debba sorbirmi anche la retorica veterocomunista e le anticaglie "de sinistra" (tanto per farla breve: il no alla Tav, l'antiamericanismo a tutti i costi, la miopia del 'fuori tutti dall'Afghanistan').
Non credo affatto al complotto: è una tesi autoconsolatoria. I due senatori comunisti (ex Pdci e RC) non sono la causa della caduta del governo, ovviamente, ma sono il sintomo della malattia: l'incapacità cronica dell'estrema sinistra di assumersi responsabilità di governo. Questi hanno, messi insieme, un otto per cento dei voti e vogliono bloccare ogni impulso modernizzatore del paese - e, per di più, senza presentare alternative concrete se non un semplice NO a tutto. Non si governa tirando dentro i noglobal e personaggi - perdona il gioco di parole - sistematicamente antisistema.
Quel programma che tu dici di centro-centrodestra è, tanto per fare un esempio, quello che ha fatto Blair in Inghilterra - con in più, per l'appunto, i diritti civili. A meno che il tuo modello di sinistra non sia un George Galloway, per dire.
Scusa lo sfogo, ma io mi sono rotto le palle di sentire scuse per gente che, in Italia, ha ancora la faccia tosta di dirsi comunista e usare quest'aggettivo nel nome del proprio partito (e non è "odio viscerale", il mio, tutt'altro: è coerenza intellettuale).
F said…
E' ovvio che i senatori a vita avevano interessi contrari al governo, ma erano FUORI del governo. Non ha quindi senso logico pensare che il governo sia caduto per colpa loro. Due senatori di estrema sinistra, dopo sobillazioni di mesi da parte dei loro leader su vicenza e kabul, hanno solo fatto quello che molti, da quelle parti, in cuor loro desideravano.
Detto questo, le prospettive lgbt sono davvero desolanti. A volte dalle crisi, però, nasce qualcosa di buono. Forse dovremmo tutti lamentarci di meno e non solo scendere in piazza per protestare, ma avere anche un ruolo più attivo nei movimenti. Forse è arrivato il momento. Saluti ;)
Gabriele said…
Dissento profondamente da ciò che ha scritto Stefano. È evidente il tentativo da parte di molti, lui compreso, di isolare, sminuire e ridicolizzare qualsiasi forma di pensiero che esca dagli schemi oggi dominanti. Per cui, tanto per dire, si passa per antiamericani se si dice di no all’ampliamento di una base a Vicenza o se non si vuole contribuire alla retorica di guerra o alimentare l’ideologia dello “scontro di civiltà”. Anch’io mi sono “rotto le palle” delle caricature demonizzanti: già il solo fatto di designare come “estrema” una sinistra che di estremista non ha proprio nulla, farebbe sorridere (mentre un tempo si gridava “fuori l’Italia dalla Nato”, oggi ci si limita a chiedere che una base non venga raddoppiata: terroristi, ovviamente).
Quelle che con sprezzo Stefano chiama “retorica veterocomunista” e “anticaglie ‘de sinistra’” sono piuttosto segnali di un più che legittimo spirito critico e mi fa piacere – al di là delle vicende governative che oggi ci preoccupano – che esista ancora qualcuno che lo manifesta.
Bisognerebbe anche capire di che cosa si sta parlando quando si citano gli “impulsi modernizzatori”. Se si devono tradurre con precarietà o con il sostegno alle politiche di guerra, preferisco restare alle “anticaglie”.
Per quanto riguarda poi Blair, spero che nessuno creda ancora che possa dirsi di sinistra solo perché appartiene al partito laburista. Basta prendere i DS, che hanno ancora la faccia tosta di dirsi di sinistra, e usano... eccetera.
Anonymous said…
MAPPUNTO: I DICO sono un pasticcio!!! Perché i movimenti gay ci si sono buttati con tanto entusiasmo? Che senso ha cercare di costruire un doppione del matrimonio per vedere se al secondo tentativo si riesce a tirarci dentro le coppie omossessuali? E' evidente che si creerà confusione e tensione. Perché i movimenti gay non lottano per il matrimonio gay o per una formula paramatrimoniale che coinvolga solo loro? Non capisco, con i DICO si è fatto un pastrocchio. E anche le coppie etero ragionino su un DICO che davvero si distingua dal matrimonio non solo per tante piccole cose che ad ognuno non vanno bene. Per esempio il tempo necessario alla separazione. Per molti quello è uno dei problemi, perché ci vogliono 3 anni per un divorzio? Non ha senso, ma allora perché i DICO??? Facciamo una lotta su quello!! Se aspettate che sia la politica a dare delle risposte chiare buonanotte. Sono i movimenti che devono avere delle richieste chiare.. e anche sensate.. e nel caso dei dico non è stato affatto così! Nei dico ci si voleva mettere tutto e il contrario di tutto. Io da sinistra, non li rimpiango. Se davvero ora si ricomincia, il primo punto per me dovrebbe essere prorpio separare la posizione di etero e omo su PACS/DICO.
Ciao
Anonymous said…
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Anonymous said…
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Anonymous said…
Casini è incazzato........!!!!!!!
Ne ha ben donde......s'è fatto anticipare da Follini ET.

I democristiani perdono il pelo ma non il vizio.

Forse dovrebbero cambiare anche il nome :Demomignotte......Mastella docet. Alleato dei Radicali e dei Comunisti!!!!!!!!!!!

Rivenisse De Gasperi farebbe come Cristo nel tempio: A SCUDISCIATE !!!
Anonymous said…
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Anonymous said…
caro Gabriele, si può essere di sinistra senza tirarsi dietro i rottami della storia, ovvero i comunisti, perché io trovo quantomeno curioso che si manifesti per le libertà civili brandendo falce e martello, simbolo di società in cui, notoriamente, di diritti civili (e rispetto per i gay) ce n'erano zero.
L'Inghilterra di Blair è cresciuta - anche economicamente, oltre che per i diritti civili -, mentre vorrei vedere un paese governato dall'estrema sinistra in cui vi sia stata crescita economica e maggior libertà per gli individui.
Sulle proteste di Vicenza, lasciamo perdere: sono il sintomo, non la malattia. In genere la sinistra estrema riesce a portare in piazza molta gente solo se c'è da protestare contro gli Usa.
Le politiche di guerra le sostiene chi vorrebbe "dialogare" con i talebani, non certo chi chiede che le forze italiane restino in Afghanistan per formare quella polizia che deve o dovrebbe difendere le persone normali dai fondamentalisti.
La sinistra estrema - se per te non è estrema Rc o Pdci, allora lo sono solo le "sinistre extraparlamentari" - dice quasi sempre solo no, ma non riesce a esprimere un progetto credibile (no alla Tav, no ai rigassificatori, no agli Usa - ma sono pronti ad armare un'Europa unita che sappia difendersi? Ne dubito -, no alle riforme delle pensioni - meglio far pagare ai giovani che lavorano le baby-pensioni degli altri -, no al welfare-to-work e, immagino, no alle imposte negative).
Il punto è che quando si governa si accetta un programma e non lo si contesta da dentro dopo averlo firmato. Le frange estreme hanno prima costretto la coalizione a produrre un programma verboso e opaco, poi lo hanno continuamente contestato. Ecco, io gente così non la voglio al governo: sono irresponsabili. Detto questo, possono candidarsi da soli - ma a me pare ridicola una sinistra che, nel 2007, si richiama ancora al "comunismo", dopo il suo conclamato fallimento storico. Né più né meno ridicola di una destra che si richiami al fascismo.
aelred said…
stefano, ci sarebbe da fare un discorso molto lungo (di sicuro troppo lungo per questo post), però su un punto casca l'asino. questo presunto centrosinistra di sinistra non ha un bel nulla: non il pacifismo (delle socialdemocrazie nordiche), non la difesa dei diritti dei lavoratori (pensioni, tutele, sussidio di disoccupazione, reddito di sussistenza) e neppure (come Blair e Zapatero) i diritti civili.
Il loro è un programma di centrodestra, con un'impronta tecnocratica e non populista come quella di B.: si abbia il coraggio di dirlo e di rivendicarlo
Unknown said…
Sono d'accordo con Aelred. In quanto ai comunisti, io direi di non insultare la parte politica che consente ai moderati di governare in Italia facendo una politica moderata. Ci vorrebbe maggiore coraggio, semmai.

Aelred, perché non cancelli la possibilità di lasciare commenti anonimi? Hanno proprio rotto.
F said…
Ma perché sinistra deve sempre significare assistenzialismo? eh, basta! garantiamo pari opportunità a tutti e poi ognuno cammini con le sue gambe! pensiero di destra? di centro? di babordo o tribordo?
chissenefrega!
l'importante è che si assicuri più occupazione e maggiore coesione sociale!
F said…
Un'altra cosa: invece di rimpiangere le pensioni dei nostri vecchietti, che allegramente hanno fatto i bagordi negli anni 80 senza pensare alle generazioni successive (cioè noi, sigh), dovremmo indignarci per la giustizia che non funziona, è lunga costosa, e questa sì la mette in culo ai più bisognosi e indifesi! e senza giustizia non c'è possibilità di fiducia nelle istituzioni e nella società!
e le università che sono ridotte a un pianto! e i più ricchi se ne possono andare all'estero e i poveri rimangnono qui poco qualificati, a fare i precari!

sinistra nel 2007 significa rompere questi schemi! basta con le storie delle pensioni e i diritti dei lavoratori?? cosa fanno 100 euro in più in busta paga se le grandi ingiustizie di fondo restano??
a che serve la pensioncina più corposa se l'operaio non può vincere una causa in poco tempo e non può ottenere una istruzione eccellente per i propri figli?? la gente non spera più che il futuro migliori, perché le leve del cambiamento (istruzione, giustizia) sono arrugginite e logore!
cambiamole! ma basta nostalgie di una sinistra che è MORTA!

scusate...
Anonymous said…
Be', il pacifismo non può significare fiancheggiare o tollerare il terrorismo islamico, per esempio. E quelle politiche che indichi - che sono moderate, bada bene - non possono essere praticate, in Italia, proprio perché la sinistra estrema ne vorrebbe di più radicali, tanto da - secondo me - danneggiare il tessuto economico del paese.
E poi, veramente, a me pare proprio il contrario: i comunisti - che non disprezzo, mi limito a vederli per quello che sono - non permettono di praticare politiche moderate, ma lo impediscono. Non vedo perché dovrei difendere un Marco Rizzo o un Diliberto, che a me fanno schifo - per usare il termine di quest'ultimo - tanto quanto un Berlusconi.
Anonymous said…
Giusto, Stefano...
Allora, visto che c'è il rischio che la sinistra estrema chieda sempre di più, propongo che DS candinino direttamente Ruini al prossimo giro...

Non ti viene il sospetto che Rif Com, Verdi e PdCI siano così forti proprio perché i DS sono visti come partito di centro e non di sinistra?
E che magari se ci fosse uno Zapatero alla guida invece che Fassino l'estrema sinistra scenderebbe complessivamente sotto l'1%?
Unknown said…
F scrive un mare di cose che non condivido. Tra le altre: "I più ricchi se ne possono andare all'estero".

Manco per il cazzo, non sono i più ricchi, semmai i meno gonzi, i meno raccomandati, i meno disposti a subire tutta una vita. Io all'estero ci sono perché ho superato non so più quanti esami e vinto una borsa di studio e perché ho trovato due lavori, con la possibilità di sobbarcarmene un terzo, se credo.

Sono qui suelle mie sole forze e se continuerò a viverci magari mi sposerò con un uomo e adotterò figli. E' una scelta, un dimostrare di avere delle priorità. Tutto, tranne una condizione da ricchi.

Ti parlo di me, ma ti assicuro che è la situazione del 95% di chi si trasferisce all'estero, cervelli o stomaci in fuga che siano.
F said…
Anellidifumo, sei un grande, ma ammetti che quello che hai fatto tu è difficile, che tante persone cercano la via più breve, la scorciatoia.. quello che hai fatto tu richiede caparbietà e determinazione, doti che non tutti i meritevoli hanno. mi sembri più unico che raro. ma tu fai già parte di un'elite, di gente che ha studiato e studia e che in media è più ricca. i poveri delle periferie e dei paesi rimangono qui, uno su 100 o su 1000 ce la fa, per me è troppo poco. abbagliati da modelli di facile e ingannevole successo.

e non parlo solo di istruzione.
è innegabile che i ricchi sono avvantaggiati dalla situazione attuale. pensa alla fecondazione assistita. chi è che se ne va all'estero? il proletario, non credo.
F said…
un'altra cosa:
penso che devo qualificare ancora "i ricchi vanno all'estero". mi rendo conto che è una generalizzazione. e anche che nelle facoltà scientifiche c'è più meritocrazia, lì il discorso vale meno. ma nelle facoltà di massa, per emergere molte persone usano agganci o costosi master all'estero. sto pensando a legge, medicina, comunicazione, design.

mi sembra di fare affermazioni non così eclatanti, ma abbastanza banali..

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