Napolitano, i Pacs e il compromesso dell'articolo 7

Scusate se ieri non ho postato sull'affaire Pacs, ma l'editore di Villageblog non mi paga e voi non cliccate abbastanza i banner per consentirmi di dedicarmi al blog in continuazione. Vabbè :)

Trovo sorprendente, davvero, che il sacrosanto intervento del presidente della Repubblica sia stato e continui a essere travisato al punto da capovolgerne il significato. Anche lettori attenti come Gabriele si sono lasciati ingannare. Temo che la responsabilità sia dei colleghi giornalisti in parte interessati a spacciare un presidente "papista", in parte distratti e superficiali.
Un'esegesi così scorretta che non so più se attribuirla a malafede o ignoranza.

Vediamo: prima di analizzare le parole di Napolitano, andiamo a vedere dove le ha pronunciate. A Madrid, in conferenza stampa, subito dopo aver incontrato il presidente del governo spagnolo Zapatero (Santo subito). Già questo avrebbe dovuto suggerire prudenza agli affrettati commentatori. Ma poi: che ha detto Napolitano?

1. che una legge sui Pacs si deve fare e si farà
2. che non ci saranno lacerazioni fra laici e cattolici
3. che si terrà conto della posizione della chiesa, alla luce dell'articolo 7 della Costituzione

Ora, i latini solevano dire in cauda venenum, per indicare che bisogna leggere e ascoltare i discrosi fino alla fine, dove - per solito - è nascosto il venenum. E Napolitano, che è vecchio e il latino lo conosce, per la seconda volta - dopo il discorso di Capodanno - ha somministrato alla Cei una bella boccata di questo venenum, il veleno (per loro) della Costituzione italiana.

Che dice l'articolo 7?
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
Eccolo il veleno intollerabile per le berrette rosse cardinalizie!
Una corretta esegesi dell'intervento del Presidente è che una legge sulle unioni civili si farà, si deve fare e il Parlamento deciderà in piena autonomia, in quanto indipendente e sovrano secondo la Carta costituzionale. La Chiesa, per conto suo, è autonoma nella sfera del matrimonio religioso.

I vescovi, che non sono stupidi (tutt'altro), l'hanno capito benissimo. E sono corsi ai ripari. Osando replicare al Presidente e ribadendo che di una legge "non c'è bisogno". Ecco quanto era amichevole per Ruini in discorso di Nap!

Capito, quindi? Ormai, per quanto mi riguarda, la battaglia è legge sì-legge no.
So già, cari amici Anellidifumo e Fireman, che la legge che uscisse da questo Parlamento sarebbe una schifezza e che dal giorno dopo comincerei a lottare per cambiarla. Ma in questo momento dobbiamo ottenere una legge, qualunque legge. Perchè loro non ne vogliono nessuna.

Comments

Anonymous said…
non oso mettere in dubbio quanto dici e come la metti tu la questione è sicuramente diversa.
di questa precisazione in merito all'articolo 7, ne sui giornali, ne sulle agenzie, ne tantomeno ai TG se ne è sentito un minimo accenno.
il fatto che fosse in spagna era casuale e non lasciava certo pensare a nulla di particolare... e poi, anche ascoltando le parole di prodi non mi sembra che si faccia distinzione, tutt'altro.
vogliamo poi parlare dell'intervista rilasciata da "baffetto"?
insomma, è un casino! posso concordare sul discorso facciamo la legga ad ogni costo, ma per me una cosa è certa e prioritaria adesso, anzi 2:
manifestazione NO VAT a febbraio
manifestazione sui PaCS a marzo.
scendiamo in piazza, in tanti, a far casino.
aelred said…
sono con te, Fire
Anonymous said…
Bravo Ale! Grandissimo! Concordo in pieno!
si però che rabbia, veramente....
atreliu said…
Hai ragione Ale, ho trovato conferma nell'Unità di oggi, che mi ero preso apposta.
Purtroppo i Media ne danno un taglio diverso..
Anonymous said…
1. Sul finale sono d'accordissimo. Ora serve assolutamente UNA legge. Dal giorno dopo, lotta per migliorarla o meglio averne una decente.

2. Sul tuo, diverso, punto di vista sul discorso di Napolitano, è sicuramente vero che quelle parole sono state estrapolate da un discorso in cui si parlava di tante cose, e magari pure manipolate, perchè fa comodo ai media far passare l'immagine di un Presidente "papista".
Mi chiedo, però: visto che QUESTO è ciò che è andato sulla maggior parte delle prime pagine, per quale motivo nella precisazione che Napolitano ha diramato OGGI non ha corretto il suo discorso evidenziando il richiamo all'art.7 di cui parli? A me sembra invece che si sia limitato a precisare che con Zapatero hanno parlato solo di temi europei e non italiani (che, tra l'altro, è come dire "tranquilli, non mi faccio influenzare dal suo laicismo brutto e cattivo").

La malafede è in Napolitano a a questo punto, nel suo non precisare qual era il pensiero che aveva espresso. I giornali riportano che il Capo di uno Stato laico afferma che una legge si farà solo con il beneplacito della Chiesa? Quel capo di stato deve precisare subito, con chiarezza, che non è così. Altrimenti legittima ex post ciò che hanno scritto i giornali e ufficializza la teocrazia.
Anonymous said…
Tutti a Roma!
Unknown said…
Concordo con Disorder: la tua esegesi di Napolitano è sin troppo generosa. Se Nap avesse voluto dire ciò che tu hai inteso, oggi avrebbe diramato una nota di precisazione contro l'interpretazione papista data dalla stampa nazionale al suo discorso. nota che non abbiamo visto. Dunque l'interpretazione papista a Nap piace o non dispiace.

Riguardo alla legge Bindi-Pollastrini, per una volta preferisco il NIENTE al POCHISSIMO. Una legge che venga fatta passare a mo' di carità, che stabilisca delle cose indecenti tipo l'accertamento e i diritti riconosciuti solo agli individui che compongono le unioni, con 10 o 15 anni di convivenza come "prova" per una pensione di reversibilità che sarebbe pari al 75% o meno di quella di tutti gli altri, mi pare una indecenza. Naturalmente la si può pensare all'opposto e ritenere che al NIENTE sia preferibile il POCHISSIMO.
Andreas Martini said…
Leggo i commenti e trovo che Anelli la pensa come me, perchè se è stato malinterpretato perchè non hanno fatto comunicati stampa? e' pure vero che parliamo del Quirinale... ma....

altra cosa che mi sono chiesto leggendo la notizia: ma la sintesi tra chi?
Hanno mai pensato che a molti di noi sto topolino che stanno per partorire non piace?
Gabriele said…
Aelred, se posso essere sincero, mi pare che scambi le tue legittime speranze con la realtà. Come capirai, le tue argomentazioni non mi hanno convinto, cerco di dirti perché.
Se – come tu chiedi – stiamo attenti all’“esegesi dell’intervento” di Napolitano, per poter dire che il presidente ha affermato “che una legge sui Pacs si deve fare e si farà” dovremmo ritrovare traccia di queste intenzioni nelle sue parole, mentre tra le dichiarazioni di Napolitano io leggo solo che “_si può_ trovare una sintesi” (non che si deve). Dove Napolitano abbia affermato la necessità di una legge sui Pacs, non si capisce.
Il richiamo all’articolo 7 della Costituzione, poi, è stato del tutto formale, visto che da nessuna parte nella nostra carta fondamentale sta scritto che si debba tenere “conto delle preoccupazioni espresse dal pontefice e dalle alte gerarchie ecclesiastiche” quando si legifera, come invece ha affermato Napolitano. Il presidente ha solo citato l’articolo 7 come esempio di “sintesi” tra cultura laica e cattolica. E anche qui non sono d’accordo, perché in quell’articolo la Costituzione non cita un fantomatico compromesso (o “sintesi” che dir si voglia) tra laici e cattolici ma “solo” una netta separazione tra Stato e religione. Non dice: lo Stato deve legiferare ascoltando comunque le preoccupazioni della Santa Sede. No: afferma che questa gentaglia in gonnella può dire ciò che vuole, ma lo Stato provvederà da sè, autonomamente. Questo Napolitano non l’ha detto, mi spiace. Se venenum c’era, ce lo siamo sorbito noi laici.
A questo punto tu credi che la strada migliore sia approvare una legge comunque sia, qualsiasi contenuto abbia, purché sia osteggiata dalla CEI. Ma non ti preoccupare, Aelred, i vescovi non sono stupidi, come dici tu, e hanno imparato molto meglio di noi povere finocchie la semplice regoletta: per ottenere 10 chiedi 100. Sanno molto bene che un contentino Prodi ce lo darà e sbraiteranno anche se la legge sarà svuotata di qualsiasi significato e ci umilierà una volta di più.
Siamo noi che non abbiamo ancora capito, secondo me, che la deriva confessionale ci sta lentamente trascinando mentre restiamo a guardare un Presidente affermare - insisto - che dobbiamo ascoltare il Papa (ma perché “dobbiamo”, dove sta scritto?).
Aelred, te lo dico con tutta la stima che posso sentire per te, ma penso che tu stia sbagliando come hanno sbagliato i partiti della coalizione (e il movimento glbt) ad accettare la soluzione di compromesso nel programma dell’Unione. In fin dei conti, meglio sette righe che niente. Peccato, pero, che è proprio nel nome di quelle sette righe in cui si citano i “diritti individuali” (e non i diritti della coppia) che si sta pasticciando una legge indegna.
Gli spazi di manovra si restringono sempre più e ogni falso compromesso che accettiamo (prima il programma, adesso questa specie di leggina) ci porta sempre più indietro, e chi ne fa le spese è proprio la laicità dello Stato. E ci batteremo per cambiarla, quella legge. Oh, se ci batteremo! Perché non proporre un bel referendum parzialmente abrogativo? Tutto sommato, potremmo sempre perderlo (procreazione medicalmente assistita docet)...
aelred said…
Andreas (e Sciltian) per me la prova provata della mia tesi è la risposta piccatissima della Cei per bocca di monsignor Betori.
quanto alla sintesi, di questo dovremmo rendere conto a noi stessi (in quanto militanti) e alla leadership omosessuale italiana che è sempre stata troppo timida e allineata al mondo politico
Gabriele said…
Inoltre, per quel che concerne le "piccatissime risposte" a Napolitano: "L'intervento del Presidente Napolitano e' certamente molto apprezzabile: dimostra la grande attenzione per le posizioni del Santo Padre da lui gia' piu' volte manifestata, e incoraggia ad un atteggiamento di dialogo e di rispetto che non e' sempre presente nell'attuale dibattito politico". Lo afferma il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Nella dichiarazione diffusa questa sera, padre Lombardi ha sottolineato che con il suo intervento il Presidente "invita alla ricerca di una visione ampia sui problemi della societa', con grande sensibilita' verso le preoccupazioni espresse dalle autorita' della Chiesa, riconoscendone la legittimita' e il fatto che sono profondamente motivate e mosse dalla ricerca del bene comune della societa' e nel caso specifico della societa' italiana". "Rimane da vedere - ha concluso padre Lombardi - come possa essere trovata nel dialogo la auspicata sintesi, coinvolgendo le diverse componenti della comunita' politica e sociale italiana, e in modo che le posizioni manifestate dalle autorita' della Chiesa in Italia siano tenute nel conto dovuto". (la Repubblica, 20,38).
aelred said…
Gabriele, visto che siamo sulle repliche, leggi un po' questo Fassino:
"Sono sorpreso e colpito dai commenti della Cei sulle parole del presidente Napolitano" sulle unioni di fatto, "credo che tutti dobbiamo abbassare un po' la temperatura, sia chi agisce nella politica che chi agisce nella societa'". Il segretario dei Ds, Piero Fassino, commenta cosi' la presa di posizione della Conferenza episcopale all'indomani delle parole del Capo dello Stato sulle unioni di fatto.
La Cei non ha digerito AFFATTO il richiamo di Napolitano a "fare" la legge, tenendo conto delle sensibilità e ascoltando il Papa. ma poi lo stato "è sovrano"
aelred said…
E la dichiarazione di Lombardi, tardiva e correttiva, serve proprio a ridurre la portata dell'attacco, fortissimo, di Betori a Napolitano.
Infatti Lombardi è portavoce del Vaticano (lo stato straniero, il Papa), mentre Betori parlava a nome della Cei, i vescovi italiani che in teoria hanno diritto di dire la loro.
così come Zapatero riconosceva ai vescovi spagnoli di dire la propria. Salva, poi, la facoltà del Parlamento di decidere autonomamente

PS: cmq, Gabriele, io condivido le tue preoccupazioni e in tempi non sospetti mi ribellai all'entusiasmo Arcigay per i Pacs e per le soluzioni di compromesso.
purtroppo quei ragazzi (Grillini in testa) non hanno mai fatto i sindacalisti
Unknown said…
"purtroppo quei ragazzi (grillini in testa) non hanno mai fatto i sindacalisti".

Sottoscrivo, e aggiungo: e nemmeno hanno mai fatto della politica fatta bene. Sono anni (ma davvero anni) che dico al "movimento glbt" di fare il pride unitario e nazionale a Roma e poi anche in altre città, affiancandogli però una manifestazione politique-polticienne da fare ogni sei mesi o ogni anno SOLO a Roma. Non mi hanno mai dato retta. Mi censuravano perfino gli articoli, su Aut, quando scrivevo di questo. oggi, finalmente, pare che si siano svegliati, e anziché continuare a graffiarsi tra di loro, fanno quel che il buon senso ci ha sempre suggerito. Ma è chiaro che se si svegliavano prima, avrebbero parlato di matrimonio e in subordine di Pacs, non di Pacs e in subordine di leggina umiliante.
Anonymous said…
Non so se avete visto Porta a Porta di ieri sera: beh che dire, a parte Boselli non conoscevo sto Rotondi, della nuova DC che ha parlato come neanche una Titti De Simone, ne sono stato molto lieto. La legge si farà, ormai è chiaro e secondo me, sarà anche buona perchè una porcata o una assurdità un Napolitano non la firmerà. Consideriamo anche che nella destra solo super bigotti e la lega sono contro. Fini disse che era daccordo e Berlusconi ha dato libertà di voto (che significa: non rompete le palle). Ovvio che al vostro Pacs ci voglio essere. Ci vediamo venerdi! Ciao, Guapo
Anonymous said…
Uniamoci in un referendum popolare propositivo...art 97 comma 1 Costituzione..Uniamoci con tutti coloro che vogliono esprimersi quali cittadini ed elettori..Coordiniamoci far Gruppi, singoli,istituzioni e faccaimo partire il REFERENDUM POPOLARE PROPOSITIVO PRO DIRITTI COPPIE DI FATTO... altrimenti tutto cade nel nulla

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