"L'amore conta" ovvero le unioni civili in New Jersey

A gentile richiesta (e anche per parlare di qualcosa di buono) voliamo al di là dell'Oceano, in New Jersey, dove il Parlamento statale ha mosso due passi fondamentali in direzione dei diritti civili per le persone omosessuali. Ora manca solo la firma del governatore Corzine.

Il Bill 362 del Senato ha aggiunto l'orientamento sessuale nelle leggi statali che vietano le discriminazioni negli uffici pubblici, nella ricerca di casa, sul lavoro e nei contratti pubblici. Con un'ampia maggioranza la legge ha superato il voto di entrambi i rami del Parlamento.

Poi i parlamentari hanno votato (56 a 19 e 23 a 12) la legge che introduce le unioni civili ("civil unions") per le coppie dello stesso sesso, obbedendo alla sentenza della Corte Costituzionale. Non c'è la parola matrimonio, ma tutti i diritti e doveri e la posizione di fronte alla legge sono esattamente identici al matrimonio civile.

"L'amore conta", ha detto un deputato democratico aprendo il dibattito, "e allo stato non deve interessare il sesso di due persone che si amano". Più o meno quello che dicono i liberali pelosi nostrani, i quali però arrivano alla conclusione che lo stato si deve disinteressare e non deve tutelare quelle forme di amore che non sono approvate dalla chiesa cattolica ("dobbiamo rispettare la sensibilità dei cattolici", tanto della sensibilità di gay e lesbiche non frega nulla a nessuno).

Un dato prevale su tutto. In New Jersey tutto ciò è stato possibile grazie a una campagna legale e costituzionale. Quando cominceremo la stessa battaglia anche in Italia?

Comments

Anonymous said…
Quando anche noi decideremo di pretendere l'apertura del Matrimonio Civile e tenteremo in tutti i modi di realizzarla, gridando che unioni civili come queste sono solo compromessi-ghetto che non danno la parità.

"What we ‘name’ things matters, language matters..."
"We must not underestimate the power of language. Labels set people apart as surely as physical separation on a bus or in school facilities. Labels are used to perpetuate prejudice about differences that, in this case, are embedded in the law. By excluding same-sex couples from civil marriage, the State declares that it is legitimate to differentiate between their commitments and the commitments of heterosexual couples. Ultimately, the message is that what same-sex couples have is not as important or as significant as "real" marriage, that such lesser relationships cannot have the name of marriage."

(dalla dissenting opinion della sentenza suprema)
Anonymous said…
Certo Equalmarriage, e infatti adesso il movimento in NJ ha davanti a sè la battaglia (importante) per arrivare al matrimonio uguale per tutti anche nel nome.

Che sfortunati, eh?
Anonymous said…
Ciao disorder...
Sono stato via 48 ore e ho visto che mi hai risposto... ti faccio notare che il movimento glbt dello Stato ha da sempre combattuto per il Matrimonio. Non inizia ora a farlo.

Non è una questione di pura formalità nominalistica... la lotta per il Matrimonio è la lotta contro l'esclusione, contro il ghetto, contro l'essere selezionati dal resto della popolazione e marchiati come inferiori.

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