Se anche in Italia la Corte Costituzionale...
AnelliDiFumo, commentando il post precedente, solleva una questione che da anni ormai vorrei far esplodere in Italia.
Vista l'arretratezza del Parlamento e visto - d'altro canto - il dettato costituzionale, sarebbe ora ormai che un po' di coppie gay e lesbiche ricorressero alla Corte Costituzionale per veder riconosciuto il loro diritto di sposarsi o, quanto meno, di ottenere un riconoscimento pubblico dallo stato italiano, come succede nei paesi più civili (praticamente in tutta l'Europa, presto anche in Irlanda).
Il caro Disorder si chiede quale legge potrebbe essere violata contro le coppie gay e solleva la questione dei giudici di merito.
In effetti in Italia nessun privato può ricorrere alla Corte Costituzionale, è necessario che un giudice chieda l'intervento della Consulta; ma questo, spero, è facilmente raggiungibile, senza passare possibilmente dalla Corte di Cassazione!
Sulla legge da contestare, il mio progetto - che avrebbe bisogno del sostegno di grandi associazioni come Arcigay e Arcilesbica - è chiedere una pubblicazione di matrimonio in un Comune di sinistra (governato da Rifondazione o dai Socialisti) e aspettare l'eventuale rifiuto alle pubblicazioni o, in alternativa, una contestazione al matrimonio celebrato. A quel punto il ricorso alla Corte Costituzionale è praticamente inevitabile, visto - come dicono fior di costituzionalisti - il "combinato disposto" degli articoli 2 (riconoscimento delle formazioni sociali), 3 (uguaglianza dei cittadini) e 29 (famiglia) quasi impone l'estensione del matrimonio alle persone dello stesso sesso. Anche il professor Paolo Barile ricordava che le coppie omosessuali "pure sono fondate, come le altre, su un'affectio che le assimila a quelle eterosessuali; rendendone anzi più essenziale l'elemento spirituale".
Rimane da trovare la coppia (dipende da FdA) e il sindaco compiacente che ci conceda le pubblicazioni.
Vista l'arretratezza del Parlamento e visto - d'altro canto - il dettato costituzionale, sarebbe ora ormai che un po' di coppie gay e lesbiche ricorressero alla Corte Costituzionale per veder riconosciuto il loro diritto di sposarsi o, quanto meno, di ottenere un riconoscimento pubblico dallo stato italiano, come succede nei paesi più civili (praticamente in tutta l'Europa, presto anche in Irlanda).
Il caro Disorder si chiede quale legge potrebbe essere violata contro le coppie gay e solleva la questione dei giudici di merito.
In effetti in Italia nessun privato può ricorrere alla Corte Costituzionale, è necessario che un giudice chieda l'intervento della Consulta; ma questo, spero, è facilmente raggiungibile, senza passare possibilmente dalla Corte di Cassazione!
Sulla legge da contestare, il mio progetto - che avrebbe bisogno del sostegno di grandi associazioni come Arcigay e Arcilesbica - è chiedere una pubblicazione di matrimonio in un Comune di sinistra (governato da Rifondazione o dai Socialisti) e aspettare l'eventuale rifiuto alle pubblicazioni o, in alternativa, una contestazione al matrimonio celebrato. A quel punto il ricorso alla Corte Costituzionale è praticamente inevitabile, visto - come dicono fior di costituzionalisti - il "combinato disposto" degli articoli 2 (riconoscimento delle formazioni sociali), 3 (uguaglianza dei cittadini) e 29 (famiglia) quasi impone l'estensione del matrimonio alle persone dello stesso sesso. Anche il professor Paolo Barile ricordava che le coppie omosessuali "pure sono fondate, come le altre, su un'affectio che le assimila a quelle eterosessuali; rendendone anzi più essenziale l'elemento spirituale".
Rimane da trovare la coppia (dipende da FdA) e il sindaco compiacente che ci conceda le pubblicazioni.
Comments
FdA rimane da convincere? Ma dai, ormai l'abbiamo capito tutti che vivete insieme perche' in realta' state insieme e siete finocchi, non e' per una questione meramente economica... :-D
Vieni a leggere cosa ho scritto sullo stesso tema del New Jersey, perche' mi sa che ti e' sfuggito un particolare non piccolo.
Anzitutto, non mi è chiaro come si possa celebrare un matrimonio tra due persone dello stesso sesso. Cioè non è solamente una causa di invalidità, bensì di inesistenza, il che taglierebbe la testa a qualsiasi possibilità di impugnazione del provvedimento di diniego. Non ci avevano già provato davanti al Tribunale di Latina? E mi pare che gli sia andata anche male...Si trattava di coniugi stranieri, figuriamoci quando si tratta di italiani.
Secondariamente, l'Italia non è l'America. Qui questa strategia funziona perché il sistema consente la diretta declaratoria di incostituzionalità da parte del singolo giudice e perchè è il giudice che può creare la legge.
Infine, mi domando chi sia così coraggioso da stipulare un matrimonio civile gay, visto che il codice penale punisce il pubblico ufficiale che, con dolo, forma un atto nullo.
Se vuoi ci mettiamo a tavolino e la studiamo x bene, ma la vedo dura, molto dura.
Programmi sottoscritti da tutti i partiti, Margherita e Udeur compresi, che quindi ne accettavano i contenuti e si impegnavano di fronte ai cittadini a realizzarli.
Siccome fino a prova contraria tutti sono fededegni, l'elettorato, anche GLBT, gli ha creduto e li ha votati, e hanno vinto.
Una volta però che le forze politiche più di sinistra (diciamo Sdi, Verdi, Pdci, RC) hanno messo all'ordine del giorno l'isituzione dei famosi registri (come, ribadisco, da programma), ecco che le forze cattoliche (Margherita e Udeur appunto) si sono messe di traverso in tutti i modi possibili, con la acquiescenza e la non opposizione dei DS.
Chi dicendo che la famiglia è una sola (quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna e aperta alla procreazione, quindi con le coppie sterili o le anziane come la mettiamo?), chi tirando in ballo la Costituzione (forzandone ovviamente i contenuti a proprio vantaggio ma il discorso costituzionale sarebbe troppo lungo), chi ammettendoli solo per gli eterosessuali (che si impegnino però poi a sposarsi, e non sto scherzando) ma mai e poi mai per gli omosessuali.
Stessa cosa per il programma elettorale nazionale dell'Unione alle politiche.
Anche qui firmato da tutti (ma evidentemente dai cattolici con la famosa riserva mentale che, si sa, permette alla Sacra Rota, di annullare persino gli indissolubili matrimoni).
Dopo la vittoria ecco molti esponenti dell'Udeur e della Margherita che dicono che mai e poi mai voteranno una legge sulle coppie di fatto, semmai solo per quelle eterosessuali (ma il programma vieta espressamente questa discriminazione).
In ogni caso sia nei Comuni che al Parlamento nulla si è fatto per l'opposizione dei Cattolici tradizionalisti, e per il poco impegno dei DS, quelli stessi che si erano impegnati di fronte a tutti i cittadini sottoscrivendo programmi e aderendo alla coalizione.
Io mi rendo conto che l'omosessualità per la Chiesa Cattolica e per i suoi seguaci è grave peccato, e quindi nulla deve essere fatto per aiutare gli omosessuali a non essere più discriminati, ma, per quel poco di catechismo che ricordo, non è peccato anche dichiarare il falso?
FdA
Dunque: nel caso di Latina la coppia era italiana e chiedeva non la celebrazione bensì la trascrizione di un atto (matrimonio) celebrato all'estero.
Il matrimonio fra persone dello stesso sesso "non esiste", come dici tu, nel senso che non esiste un istituo giuridico specifico; ma io voglio accedere all'istituto del matrimonio civile che non specifica da alcuna parte (ti sfido a smentirmi :) la condizione che i contraenti siano di sesso diverso.
(ciò fa cadere anche la tua seconda obiezione, credo)
Dunque si tratta solo di trovare un Comune che accetti di realizzare le pubblicazioni e celebri il matrimonio SECONDO LE NORME VIGENTI, che non parlano mai di matrimonio come dell'unione "fra un uomo e una donna".
poi qualcuno (Buttiglione, Calderoli) solleverà la questione davanti a un giudice e si potrà sperare di arrivare alla Corte.
Ovvero:
- se il Comune nega le pubblicazione, saremo noi a poterci rivolgere a un Tar e sperare di veder sollevata la questione di legittimità costituzionale.
che te ne pare?
Se e' vero che la consuetudine giuridica italiana non vede matrimoni tra persone dello stesso sesso, e' anche vero che l'Italia ha firmato vari trattati internazionali che sostengono l'uguaglianza di tutti gli uomini davanti alla legge. penso alla Dichiarazione sui diritti dell'uomo, ma non solo. Inoltre, il Parlamento italiano ha ratificato (bisogna analizzare come pero') delle raccomandazioni UE che parlano esplicitamente del divieto di discriminazione basato sull'orientamento sessuale. In Parlamento, oggi, la commissione pari diritti (occorre controllare che sia questa la commisione) sta per discutere di una estensione della Legge Mancino ai reati di odio omofobico. La Legge mancino, come sappiamo, e' quella legge che punisce i crimini basati sull'odio razziale e politico. Qualora dovesse passare l'estensione che comprenderebbe anche i reati di discriminazione omosessuale, sarebbe una carta in piu' da giocare in un eventuale processo di annullamento di matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, chiamando in causa anche gli artt. 2 e 3 della Costituzione, nonche' gli altri trattati internazionali firmati dai governi italiani.
Infine, se non erro, la giurisidizione approvata dal Parlamento Europeo e' un punto di riferimento fondamentale quando si parla di qualcosa che la giurisdizione nazionale non ha previsto o affrontato. E come sapete, quel che il Parlamento Europeo ha passato su questo argomento ci viene incontro a braccia aperte.
Anche a me sembra a occhio che si andrebbe sull'inesistenza.
@anelli: le raccomandazioni UE non hanno effetto giuridico diretto in Italia. Le direttive sì, in certi casi, o comunque devono essere attuate: ma sulla creazione di istituti giuridici per coppie dello stesso sesso NON ci sono state direttive (sulla discriminazione sul lavoro sì: e sappiamo COME sono state attuate con i piedi)
Ancora per Anelli: rifiutare di celebrare un same-sex-marriage ove non sia previsto dalla legge potrà forse dar luogo a qualche causa di vario tipo (presso un tribuinale italiano o sovranazionale), ma non certo a una denuncia penale ex Legge Mancino.. in quanto quella legge punisce i CRIMINI (nel caso che siano commessi per alcune motivazioni). Trovami il reato previsto dala legge italiana che verrebbe commesso in questo caso. Quanto alla "giurisdizione approvata dal Parlamento Europeo", ti riferisci agli atti giuridici legislativi della UE (vedi sopra) o allesentenze della Corte di Giustizia UE (a cui i privati possono ricorrere in casi limitati che -pardon- non mi sovvengono)?
Poi ricordiamo che c'è pure la Corte Europea dei diritti dell'Uomo, che è nell'ambito del Consiglio d'Europa e non della UE.
Insomma, tutto molto complicato :(
Appunto finale acido: sono sicuro che comunque tutte le associazioni glbt stanno studiandosi tutti i codici e le leggi in materia; anche se capisco che preparare il dibattito sul dilemma Pride a Roma / Pride a Bologna è molto più produttivo e importante.
(PS. E la LIFF, fa qualcosa? oppure staancora a combattere la battaglia di retroguardia sui pacs o sotto-pacs rutelliani?)
Ogni vostra parola apre una riflessione, lo sapevate?
forse dal basso riusciremo a combinare qualcosa, visto che le nostre associazioni non combinano molto
Ho letto il tuo posto sul tuo blog.
Io appartengo alla corrente che dice che la Costituzione italiana non costituisca ostacolo ai matrimoni tra gay, ma che anzi costituisca un ostacolo all'impedire ai gay di contrarre matrimonio.
PS: separate is inherently unequal; a maggior ragione dato il fatto che il matrimonio dà "intangible benefits" che le unioni registrate non possono dare. Mi trovo in accordo con la C. Suprema del Massachusetts (Opinions of the Justices to the Senate, febbraio 2004) e -per tornare al New Jersey-con la dissenting opinion capitanata dalla Giudice Poritz. Non trovi anche te che l'unico modo per garantire il rispetto del principio di eguaglianza sia permettere anche ai gay di unirsi in matrimonio?
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