Aggiungi un frocio a tavola

Su su, finocchie milanesi. È ora di dimostrare che la nostra città è accogliente, generosa e calorosa. Soprattutto con gli ospiti che arrivano da lontano.
Il 9 e 10 settembre, nel nostro amato capoluogo, è in programma il torneo di pallavolo Mamma Mia, organizzata dall'associazione glbt Gate Volley: gay, bisex, etero, asessuali e chiunque voglia (ma soprattutto finocchi come voi) verranno a Milano a giocare a pallavolo, appunto, per un appuntamento che ha ottenuto persino il patrocinio della signora Moratti, sindachessa meneghina.

Orbene: buona creanza vuole che gli ospiti stranieri - di altra città o di altro paese - non siano costretti ad andare in albergo a spese proprie, ma siano ospitati dagli organizzatori e dalla comunità (?) gay cittadinia.

Non posso credere che tra di voi, avidi cacciatori di nuove prede il sabato al Billy e la domenica al Borgo, non ci sia nessuno disposto a ospitare in casa propria un atleta in trasferta, magari francese, danese o tedesco. Non fate i timidi!

Chi è intenzionato a offrire ospitalità a questi ragazzi lo può comunicare a Gate Volley.

Comments

Anonymous said…
come è finita la storia del patrocinio/Cambio nome al torneo?
Barbauss said…
Io non caccio prede. Metto fuori il cartello "disponibile" e vengon loro da me ;)
Scherzo, a parte questa battutaccia borgatara, purtroppo non posso ma faccio girare voce.
aelred said…
BetON, non avevdo dubbi
eppoi ti ho visto dal vivo ;)

fireman, la storia del patrocinio riguardava il tennis e pare che sia stata risolta. cmq vi aggiornero' in proposito
Anonymous said…
hai ragione scusa, ho fatto io confusione tra i tornei... faci sapere del torneo dell'ATOMO...
Anonymous said…
Ciao, a me pare di aver letto che Atomo si sia rifiutato di togliere la parola "gay" dal nome del torneo, azione che era invece richiesta dal Comune per dare il patrocinio; l'assessore sostiene che un torneo "gay" sarebbe discriminatorio e che tanto comunque lo sanno tutti. Lo stesso assessore avrebbe citato proprio l'esempio dei ragazzi della pallavolo che hanno tolto i riferimenti gay dal nome del torneo e il Comune ha deciso di dare il patrocinio. A me sembra sempre la stessa storia del "non dire, non chiedere", e se così fosse, sto con Atomo.
Anonymous said…
anche io sto con ATOMO, senza alcun dubbio... il comune di milano non puo certo imporre il nome ad un torneo: non gli sta bene "gay open" non diano il patrocinio e se ne assumano le responsabilità! oddio, non è che vadano poi incontro a chissà quali danni... e poi con la moratti a comandare cosa potrebbe esserci di peggio?
ad ogni modo sul sito del Gate Volley c'è il patrocinio della Provincia e non del Comune...
aelred said…
in effetti le cose stanno come dice marco.
in realtà il torneo di pallavolo Mamma mia si chiamava già così e andava bene, mentre quello di tennis aveva la parola Gay nel nome.

l'ultima segnalazione è di un patrocinio comunque concesso, però ho bisogno di conferme ufficiali
Unknown said…
Lo so che alla fine mi odierete con questi miei paralleli canadesi, ma qui c'è una legge antidiscriminazione per la quale chiunque, anche privato cittadino, si permettesse di dire che la parola "gay" non può essere pronunciata all'interno o all'esterno di una manifestazione pubblica, rischia di finire qualche giorno in galera e di pagare una multa salatissima. Giusto per dare il senso della misura. Che poi alla fine i canadesi si lamentano di essere troppo vincolati, di dovere fare troppa attenzione a non pestare i calli di nessuna minoranza, ma intanto in questo modo sta crescendo una società più che rispettosa di tutte le minoranze. Ah, quanto mi sento hegeliano, oggi più che mai.

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