Toscana, salva la legge anti-discriminazione

La Corte Costituzionale ha bocciato il ricorso presentato dal governo Berlusconi, che chiedeva di cancellare per incostituzionalità la legge n. 63 del 2004 approvata dal Consiglio regionale della Toscana, con cui la Regione aveva introdotto forme di tutela per le persone omosessuali e transessuali.

La Consulta, è vero, ha cancellato due articoli di quella legge, il 6 e il 17, ma non perché fossero in contrasto con le norme sulla famiglia o altro; semplicemente perché riguardavano materie di pertinenza dello stato centrale, su cui le Regioni non possono legiferare.

Uno permetteva di indicare la persona incaricata di prendere decisioni sul proprio stato di salute in caso di malattia invalidante; l'altro comminava multe agli esercenti in caso di discriminazione fondata sull'orientamento sessuale. In entrambi i casi la Corte ha stabilito che sono questioni di diritto civile sui cui deve intervenire il Parlamento.

L'impianto della legge, però, è confermato e sui punti esclusivi aspettiamo, come l'assessore toscano, un intervento a livello nazionale.
Froci-Berlusconi 2-0, dopo il referendum costituzionale e questa sentenza.

Comments

Anonymous said…
Stavo quasi per segnalartela, da toscano sono tutto orgoglione :)
Peraltro, le due norme cancellate sono davvero condivisibili anche dai margheritini più oltranzisti (se si ricordano di essere parlamentari dello Stato, da esso pagati), si tratta solo di annullare discriminazioni.

Speriamo che lo Stato e le altre Regioni, ognuno nel loro ambito, prendano esempio.

...e complimenti per la perfidia di aver linkato il settimanale dei Vescovi toscani, che ROSICA tantissimo!!!! :DD

(PS. Froci avanti 3-0, contando la Puglia!)
Teo said…
Grande Aelred. Notizia da inserire in equalunion.org...

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