Sei gay? Ti licenzio, insieme al tuo fidanzato

Roma, 2006.
Un uomo di 43 anni, Marco Carbonaro, viene licenziato dal suo datore di lavoro, la Galleria Alberto Sordi, di fronte a Palazzo Chigi, dove era impegnato come direttore dei bar.

Secondo la denuncia che ha presentato all'Arcigay, Carbonaro e il suo compagno, che nel frattempo era stato assunto come cameriere, sono stati mandati a casa all'improvviso, senza motivo e senza spiegazioni; e senza neppure aver ricevuto prima alcuna ammonizione o richiamo.

Spero sinceramente che i padroni possano spiegare il perché di questo atto, altrimenti vorrebbe dire che l'Italia del 2006 è priva di tutele e luogo dell'arbitrio, in spregio a qualunque diritto fondamentale e alla lettera e allo spirito della nostra Carta Costituzionale.

Interverrà il ministro del Lavoro?

Comments

Anonymous said…
Quella riportata nell'articolo non è una domanda ma una certezza: l'Italia del 2006 è priva di tutele e luogo dell'arbitrio, in spregio a qualunque diritto fondamentale e alla lettera e allo spirito della nostra Carta Costituzionale. Noi abbiamo Santa romana Chiesa a guidare la politica e un popolo di pecoroni che, da sempre, pensa con la testa di quello ideologicamente più forte o più ricco o più prepotente. Se siete gay ricchi potete uscire allo scoperto altrimenti ragazzi gay onesti lavoratori non vi conviene esporvi troppo
Anonymous said…
il brutto è che queste cose capitano tutti i giorni anche ai poveri diavoli qualunque. in italia licenziare un dipendente senza motivo è possibile da sempre. ve ne accorgete adesso? perchè non vi siete svegliati quand'era ora di votare il referendum per l'introduzione del sindacato anche nelle ditte con meno di 15 dipendenti? perchè invece di dar ragione al padrone sempre e comunque, essere ruffiani e spioni e criticare il sindacato pretendendo che i le tutele cadano dal cielo non vi impegnate in prima persona? i diritti si conquistano e si difendono con i denti. i cugini francesi ce lo insegnano. e vadano a quel paese i giornalisti venduti che chiudono gli occhi quando scendono in piazza 300.000 metelmeccanici e santificano i 5000 tassisti e i tre farmacisti che lo sciopero non lo fanno nemmeno! basta con questa informazione alla rovescia! non c'è bisogno di essere dei gay per avere dei diritti!!!
aelred said…
scusa anonimo numero 2, ma con chi pensi di parlare?

al referendum andai a votare, come sempre, ma questo non ti riguarda. ho difeso e difendo i miei diritti e anche quelli degli altri, votando anche al referendum sulla legge 40, pur non essendo donna né sterile.

quanto ai tassisti, mi pare che i colleghi giornalisti lungi dal santificarli siano stati anche aggredito e abbiamo cercato di dare un'informazione piuttosto equilibrata.
spargi il tuo livore altrove, grazie
Anonymous said…
tutto ciò purtroppo non mi lascia perplesso anzi,sono sempre più convinto che nonostane i nostri Sig.ri politici sia di destra che di sinistra durante le campagne elettorali spendano parole di tolleranza riforme e tutele in praticano siano solo specchietti per le allodole, e quando questi sopprusi purtroppo vengono a galla non dobbiamo far altro che indignarci con il nostro sistema, che vuole essere europeista ma poi ti accorgi che è ancora medioevale
Anonymous said…
Queste notizie mi lasciano un amore in bocca perchè non è possibile credere che nel 2006 ci sia ancora l'omofobia.

Io vivo a Roma e compro sempre nelle boutique del centro e con grande stupore trovo sempre commessi gay. I manger assumono i gay perchè sembrano gentile nel modo di fare. Allora mi sembra curioso che questi due signori siano stati licenziati perchè omosessuali. Quando si perde un lavoro o si viene licenziati molte volte si cerca di trovare una ragione qualsiasi per appellarsi alla giustizia. Secondo me questi signori hanno fatto perno su un fatto che giovava a loro favore denunciando di essere discriminati. La discriminazione dei gay o delle lesbo nei negozi di Roma non esiste anzi esiste il contrario. Non vengono mai assunti le persone "etero". Questo è razzismo al contrario.
Anonymous said…
Il pregiudizio positivo certo esiste, ed è sgradevole come tutti i pregiudizi. Ed è anche contiguo al pregiudizio negativo (uno non esclude l'altro, anzi). A me quindi non stupisce, purtroppo, che anche se tutte le boutique del centro hanno commessi gay come dici tu, questi due camerieri siano stati licenziati proprio perché gay.
Anonymous said…
purtroppo se è vero è molto triste....speriamo che cambino le cose...a proposito fatevi un giro sul sito di libero, sezione blog, dove è riportato questo stesso blog e leggetevi i commenti...pare che l'omofobia e l'ignoranza siano davvero una malattia contagiosa... :(
Barbauss said…
Non confondiamo l'omofobia con la sboronaggine.
Unknown said…
A me non piace l'idea che il direttore del bar abbia assunto come barista il suo compagno. A parte questo, e se poi sono stati licenziati perché non andavano bene e basta?
aelred said…
Anelli,

non l'ha assunto il direttore. ha solo portato il suo curriculum; poi quello ha fatto un colloquio e lo hanno preso (lo ha assunt il grande capo che poi li ha cacciati)
Anonymous said…
La storia e' amara e curiosa allo stesso tempo. Pensare che un titolare assuma il barista, fidanzato del direttore, e poi li lascia a casa entrambi e' un po' surreale.
So che e' successo, ma mi chiedo, se non ci sia dell'altro.

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