Date Caesari quae Caesaris, Deo quae sunt Dei

Quanto tempo è passato da quella notte di Natale dell'anno 800, quando un re franco (Carlo Magno) fu incoronato imperatore da un Papa. Si sanciva in quel momento un legame fra Papato e Impero, saldo fino ai giorni nostri; e che qualcuno vorrebbe riproporre in versione aggiornata da terzo millennio.

Invece un presidente del governo spagnolo evita di partecipare alla messa solenne celebrata da un papa tedesco in terra di Spagna, a Valencia. Per molto meno in Italia si sarebbe gridato allo scandalo; anzi - mi correggo - qualunque capo del governo, in carica o in pectore, avrebbe fatto carte false pur di partecipare a quella celebrazione e magari ricevere l'eucarestia dalle mani del Santo Padre.

Zapatero no. Domani egli riceverà Benedetto XVI in aeroporto, poi lo incontrerà in udienza privata all'Arcivescovado, forse in un secondo momento con la moglie e i figli. Neppure la prima vicepresidente del governo, Fernandez de la Vega, sarà alla messa, ma verrà ricevuta anche lei dal Papa, sembra su desiderio di quest'ultimo.
Date Caesari quae Caesaris, Deo quae sunt Dei

Questo succede in Spagna. Mentre in Italia si ripropongono, ormai senza neppure un riflesso sui media tanto sono trite e ritrite, le minacce e le accuse della gerarchia cattolica, che indossa l'elmetto: "La Chiesa - ha detto il cardinale Raffaele Martino - non si spaventa di nessun Parlamento europeo, nazionale o regionale. Ne ha affrontate tante di battaglie nel corso dei secoli. Affronterà anche questa".

Comments

Anonymous said…
In pratica lo tratta come un qualsiasi capo di stato. Coerentemente col fatto che è come Stato Sovrano che la Chiesa Cattolica si comporta, in tutti i campi.
Anonymous said…
Benissimo, disorder mi ha tolto le parole di bocca :)
SacherFire said…
Peccato non siano dichiarate esplicitamente le ragioni per cui Zapatero non andrà alla messa. Cmq sia, la vedo come un raccogliere quello che la chiesa ha seminato.
Unknown said…
Affrontate tante e perse tante, direi.

Che il papa sia solo un capo di Stato non lo diciamo noi, lo ha stabilito l'ambasciata vaticana a Washington quando si trattava di classificare il pontefice. Se era un capo spirituale poteva essere giudicato dal tribunale di Houston per favoreggiamento della pedofilia. Come capo di Stato, godeva dell'immunità totale. L'ambasciata vaticana non ha avuto dubbi, dovremmo ora averne noi?

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