Cominciamo dalla scuola

Gay e lesbiche, durante l'adolescenza, attraversano un periodo ancora più difficile rispetto ai loro coetanei, a causa delle discriminazioni e dell'omofobia, che proprio a scuola, spesso, raggiungono il loro massimo di violenza.

Così il bullismo, secondo diverse ricerche, colpisce in misura maggiore le minoranza, in particolare gay e lesbiche, che sui banchi di scuola si sentono ancora più diversi e isolati, anche per l'ignoranza di compagni e professori. E subiscono insulti, minacce, umiliazioni e vere aggressioni a causa del loro orientamento sessuale, reale o presunto.
Nella scuola, quindi, si deve combattere da subito questa battaglia di civiltà e di progresso, per insegnare a tutti l'importanza del rispetto e dell'accoglienza per chi è diverso da noi.

Proprio per questo l'Arcigay si lancia in un progetto europeo, Schoolmates, che si rivolge a insegnanti e studenti delle scuole secondarie inferiori (le vecchie medie) e superiori per educare alla diversità, contrastare il bullismo e se possibile prevenirlo.

E anche in Spagna la scuola è al centro di un nuovo scontro fra il governo Zapatero - con la maggioranza progressista del paese - e le gerarchie cattoliche, appoggiati dalle forze della reazione e dagli strati più conservatori della società.

Il Parlamento spagnolo ha approvato infatti la riforma scolastica, che introduce una nuova materia, sul modello francese tedesco e nordeuropeo, l'Educazione alla cittadinanza. Questa materia, obbligatoria e richiesta dall'Unione Europea, servirà a insegnare l'importanza della diversità, i valori su cui si basa la convivenza civile e il rispetto del prossimo: un'etica laica che deve formare il futuro cittadino, su una base di uguaglianza. Valori civici, basati sulpatriottismo costituzionale che può unire tutti, al di là e senza negare le differenze, anzi valorizzandole nel quadro del rispetto di regole condivise.

Ovviamente non hanno tardato a esplodere le proteste della Chiesa cattolica, che finora ha avuto il monopolio dell'educazione sull'etica. In più l'ora di religione, con Zapatero, è tornata facoltativa, come era anche prima salvo l'annunciata riforma di Aznar, e nelle due materie si potrebbero insegnare valori opposti. Sulla famiglia, ad esempio, l'educazione alla cittadinanza spiega che esistono famiglie nucleare, monoparentali, ricostituite, dello stesso sesso. E che tutte, in modo diverso, possono trasmettere amore, affetto e valori.
Sulla scuola si gioca il futuro delle nostre società. E se una chiesa pretenderà di imporre la sua visione, poi sarà difficile negare lo stesso privilegio anche ad altre religioni, che ci piacciano o meno.

Comments

Teo said…
L'educazione è essenziale per capire che le differenze non sono un freno allo sviluppo, ma un valore da promuovere. Ogni insulto al diverso, ogni costruzione che accordi importanza alla differenza come mezzo per la discriminazione tra individui è un ostacolo alla libertà di tutti. Non dobbiamo stereotipare i nostri figli a comportamenti di un certo tipo, ma dobbiamo fare sì che essi scelgano autonomamente la propria strada, insegnando loro i valori del rispetto e della solidarietà e, soprattutto, della diversità.

Bravo Aelred, bel post!
restodelmondo said…
Chapeau. Linko subito all'Augusta Genitrice, insegnante.
Anonymous said…
Qualcosa mi dice che invece la Polonia in un progetto europeo del genere non sia entrata nè abbia la minima intenzione di...

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