Al governo le quote Rosy

Pur relegata a ministro (poco meno che inutile) della Famiglia, Rosy Bindi non rinuncia a fare politica e con le poche armi che ha dà lezioni di laicità e senso dello stato ai Rutelli e alle Livie Turco, laici devoti a caccia di benemerenze in Vaticano (non parlo qui della Casa delle libertà, dove il meno peggio attualmente è Rotondi). Ecco che dice la Bindi, interrogata sui diritti per le coppie di fatto, se debbano essere pubblici o relegati alla sfera privata.

«A me pare che non sia possibile né giusto separare rigidamente le due sfere, quando si parla di diritti delle persone. Dov’è il confine tra privato e pubblico? Se c’è una norma che si applica a due persone, anche i terzi sono tenuti a rispettarla. Vedremo. Ne discuteremo. Dovremo evitare uno scontro ideologico».

Chapeau, Rosaria. Discutiamo, riflettiamo, ma aspettiamo con ansia il disegno di legge che Barbara Pollastrini (Pari opportunità) ha appena annunciato.

Comments

Anonymous said…
Santa Subito Rosy!
Scherzi a parte, se nel futuro partito democratico la componente democristiana fosse solo questa, non avrei nessun problemi a sostenerne il progetto e pure a votarlo. Purtroppo invece.
Unknown said…
La Bindi non è democristiana. E' cristiana.
SacherFire said…
Io non sono troppo ottimista. Sulla serietà dell'impegno della Bindi a non cercare scontri ideologici ci metto la mano sul fuoco, ma anche se verrà fuori una buona (a mio parere) proposta ci sono troppi che non accetteranno proprio per partito preso (udeur, rutelli, ...). Il concetto di laicità dello stato, con questa classe politica, si è modificato alquanto.

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