Posts

Showing posts from May, 2006

È il mercato, bellezza!

Oggi una notizia leggera e tutto sommato buona (ho in serbo qualche brutta notizia, ma dopo la Moratti volevo tirare un po' il fiato). Altro che confetti "solo alle coppie normali" come si è lasciata sfuggire l'onorevole Pelino, esponente dell'omonima famiglia di artigiani del confetto. I suoi fratelli, che avevano subito precisato come la signora parlasse solo "a titolo personale", hanno colto la palla al balzo (o forse aveva già tutto pronto) per fare bella figura e farsi un po' di pubblicità alle spalle della sorella "bacchettona", quantunque estremamente elegante. Così hanno annunciato un confetto color lillà per i matrimoni gay: Gay bride sarà, secondo diversi quotidiani, il nuovo prodotto rivolto espressamente alla clientela lgbt. Da Sulmona, patria abruzzese dei confetti, arriveranno tra una settimana questi nuovi prodotti, realizzati con mandorle di San Francisco, zucchero di canna del Brasile e vaniglia naturale dei Caraibi. &q

Niente registro, niente anti-discriminazione

Non ce l'abbiamo fatta. Una volta di più Milano sarà governata dalle destre e il nostro sindaco , per 5 anni, sarà la signora Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti. Per lei 353.409 voti, contro i 319.487 di Bruno Ferrante: il 52% contro il 47%. Complimenti all'ex prefetto che ha raccolto più voti della sua misera coalizione, mentre l'ex ministro ne ha persi un po' per strada, rispetto al pieno delle liste che la appoggiavano. Rispetto ad Albertini, la giunta Moratti avrà meno seggi di maggioranza e, per fortuna, forze eversive come Azione sociale della Mussolini e la Fiamma tricolore non avranno consiglieri . Nessun seggio, purtroppo, neppure per la Rosa nel pugno, che ha perso terreno rispetto alle elezioni politiche e ha raccolto solo 8.554 voti, l'1,4%. Personalmente ringrazio i miei 11 elettori e sono contento che nella Zona 5 siamo andati un po' meglio del resto di Milano, anche se la maggioranza è della Casa delle libertà per meno di 300 voti . Con questo r

La Costituzione contro i gay

L'amministrazione degli Stati Uniti e la maggioranza repubblicana, come abbiamo visto, stanno proponendo, ancora una volta, un emendamento per modificare la Costituzione americana e scrivere che il matrimonio è "solo l'unione fra un uomo e una donna". Al contrario del tentativo fallito dell'anno scorso, quando la proposta fu bocciata già in commissione Affari costituzionali al Senato, stavolta il capagruppo repubblicano Bill Frist è riuscito a ottenere il via libera della commissione e inviare il testo all'aula. Alcuni lettori, come BetteDavis, mi rassicurano che la Costituzione alla fine sarà salva: questo lo so anch'io, e vi spiego perché, ma l'operazione se possibile è ancora più subdola e macchinatoria. Vediamo. La Costituzione americana stabilisce che una modifica costituzionale può essere proposta dal Congresso se viene approvata dai due terzi delle Camere, la Camera dei rappresentanti e il Senato. A quel punto, per entrare nella Carta, la mod

Mosca non è Europa, almeno per i gay

A Mosca non si marcia per il Gay Pride, anzi gay e lesbiche non possono neppure andare a deporre fiori sul monumento al milite ignoto. Così ieri la marcia, che già era stata vietata dal sindaco e dal tribunale, è stata di fatto bloccata sia dalla polizia - 1700 agenti - sia da gruppi di oppositori , fra cui nazionalisti, manifestanti religiosi che brandivano icone ortodosse e uomini vestiti in abiti tradizionali. Anche il Tg5, ieri sera, ne ha dovuto parlare, mostrando immagini di violenza e intolleranza contro i gay, russi ed europei. Più di cento persone sono state arrestate dalla polizia di Mosca: si tratta sia di xenofobi che tentavano di aggredire i manifestanti sia degli stessi attivisti in corteo. In manette è finito anche il 28enne Nikolai Alekseev, fondatore e anima di GayRussia , una delle poche associazioni per i diritti di gay lesbiche bisessuali e transgender. Anche l'Arcigay, che era lì con una delegazione, parla di " giorno scuro " per la democrazia in R

Perle ai porci, confetti ai froci

La signora Pelino , dell'omonima azienda dolciaria che produce confetti, è stata eletta in Parlamento con Forza Italia e ribadisce in un'intervista al Giornale le sue convinzioni non proprio friendly: Se Prodi fa i Pacs, avremo matrimoni di ogni genere e lei venderà più confetti. «Vorrei continuare a venderli alle coppie normali». Anche se poi recupera in parte sull'argomento trans. Luxuria com'è visto da vicino? «Sembra una bravissima persona e di lei apprezzo il coraggio». Ne parla come di una donna. «La considero una donna perché lo desidera lei e perché così si presenta. Se però chiudo gli occhi e la sento parlare, è un uomo». (onestamente è molto di più di ciò che fanno moltissimi politici, donne e uomini, anche di sinistra). Comunque, la sparata sui confetti non è piaciuta al fratello Antonio Pelino, che ha scritto una rettifica al Giornale: «le opinioni espresse dal deputato di Forza Italia» sono «di natura esclusivamente politica e personale e non coinvolgon

Ci resta l'Europa

“Le mentalità non possono cambiare da un giorno all’altro; questo non è però il caso di comportamenti ufficiali e leggi, che possono, ed anzi devono cambiare, nel momento in cui entra in gioco la protezione dei diritti fondamentali dell’essere umano. I 46 Stati membri del Consiglio d’Europa sono legalmente tenuti ad adempiere agli obblighi derivanti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Le loro autorità hanno l’obbligo legale di garantire il rispetto di tutti i diritti di tutti i loro cittadini”. Non è una conquista recente l'impegno del Consiglio d'Europa in difesa di cittadine e cittadini gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Una volta di più, quindi, è un sollievo leggere il messaggio di Terry Davis, segretario generale del Coe, inviato alla conferenza internazionale contro l'omofobia, in corso oggi e domani proprio a Mosca, dove è stata vietata la marcia del Gay Pride. “Desidero unire la mia voce a quella di coloro che condannano l’omofobia, fenomeno che

Gay suicidati

Un questionario sul suicidio, le sue motivazione e l'impatto sui giovani gay. Partecipate numerosi.

Diritti alle coppie, ma solo etero

Detto, fatto. Il cardinale Ruini non ha fatto in temp a spiegare che i diritti alle coppie di fatto si possono concedere, purché non si riconoscano ai gay, che le forze politiche si allineano e, a livello locale, applicano i principi ruiniani. Ma non si tratta del centrodestra, dell'Udc o di An. Qui è il costruendo Partito Democratico, o Ulivo, a farsi dettare la linea e metterla in pratica in nome di Santa Romana Chiesa. Alla Spezia , in consiglio comunale, la Margherita ha proposto un registro comunale per dare aiuti alle coppie di fatto, ma esclusivamente quelle eterosessuali. I Ds hanno approvato e solo Rifondazione ha avuto da ridire. La decisione finale è stata rinviata, ma se questi due partiti seppure a livello locale andranno fino in fondo sanciranno pubblicamente l'inferiorità e la discriminazione per le coppie dello stesso sesso. Qualcuno mi smentisca, per carità.

Senza più alibi

Per giustificare e rafforzare la propria obiezione al riconoscimento pubblico delle coppie gay, la chiesa cattolica porta a sostegno argomenti come il catechismo, la fede e l'insegnamento tradizionale: usati non per negare una celebrazione religiosa (che, ovviamente, è del tutto legittimo per la chiesa impartire a proprio insindacabile giudizio e discernimento), bensì per bloccare iniziative di tipo secolare, in pratica accordi civili. Una delle obiezioni più serie, cui sempre - nella mia esperienza - sacerdoti e religiosi non riescono a controbattere, è che altre chiese "sorelle" (nella definizione scelta da Papa Giovanni Paolo II e respinta da Benedetto XVI) non solo ammettono tali contratti (unioni, matrimoni, patti), ma addirittura si spingono a benedirle! Così anche la Chiesa di Scozia, una delle maggiori comunità che compongono la Comunione anglicana, ha deciso di ammettere la "benedizione" delle unioni gay e lesbiche, lasciando la scelta caso per caso ai

"Bindi lesbica!"

Scusate se arrivo tardi, ma in questi giorni ho poco tempo per seguire tutto. Gia saprete, come riporta il buon Anellidifumo , dell'increscioso incidente fra il senatore di An Maurizio Saia e la ministra Rosi Bindi. Ieri mattina, sintetizzo per chi non lo sapesse, durante un programma televisivo su una rete locale il tale Saia ha sostenuto che la Bindi "non è idonea" a fare il ministro della Famiglia "perché è lesbica". L'interessata ha risposto in modo impeccabile («Mi dispiace per il senatore Saia ma anche se, per scelta personale, ho rinunciato a sposarmi mi piacciono gli uomini educati, rispettosi delle donne, intelligenti e possibilmente belli. Tutte qualità che il senatore di An non possiede») e ha anche scansato ogni rischio di omofobia latente: «Vorrei ricordare - aggiunge Bindi - che non solo va tutelata la sfera privata ma soprattutto non bisognerebbe dire menzogne sulle persone. Non avrei nessuna difficoltà a dichiararmi omosessuale se lo fossi»

"Il governo governa per tutti e lo stato è aconfessionale"

No, miei cari, purtroppo questa frase non è stata pronunciata da Romano Prodi, per respingere gli assalti neotemporalisti del cardinale Ruini e di Benedetto XVI; né queste parole sono la replica di Francesco Rutelli al durissimo attacco che l'Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, ha sferrato a un ministro della Repubblica Italiana. Quello che parla è il segretario di stato alle Comunicazioni del governo spagnolo, in replica alle parole rivolte da Papa Ratzinger al nuovo ambasciatore spagnolo: "La Chiesa proclama senza riserve il diritto primordiale alla vita - ha detto il Santo Padre nel discorso al neodiplomatico - dal suo concepimento fino al suo termine naturale, il diritto alla vita, a formare e vivere in famiglia, spesso minacciata e offuscata da altre forme di istituzioni diverse". Non solo, il Papa ha anche chiesto che la religione cattolica sia insegnata a scuola "in condizioni paritarie rispetto alle altre materie", cioè in modo obblig

Al governo le quote Rosy

Pur relegata a ministro (poco meno che inutile) della Famiglia, Rosy Bindi non rinuncia a fare politica e con le poche armi che ha dà lezioni di laicità e senso dello stato ai Rutelli e alle Livie Turco, laici devoti a caccia di benemerenze in Vaticano (non parlo qui della Casa delle libertà, dove il meno peggio attualmente è Rotondi). Ecco che dice la Bindi, interrogata sui diritti per le coppie di fatto, se debbano essere pubblici o relegati alla sfera privata. «A me pare che non sia possibile né giusto separare rigidamente le due sfere, quando si parla di diritti delle persone. Dov’è il confine tra privato e pubblico? Se c’è una norma che si applica a due persone, anche i terzi sono tenuti a rispettarla. Vedremo. Ne discuteremo. Dovremo evitare uno scontro ideologico». Chapeau, Rosaria. Discutiamo, riflettiamo, ma aspettiamo con ansia il disegno di legge che Barbara Pollastrini (Pari opportunità) ha appena annunciato.

Bush e Ruini all'attacco finale

Sono due in questo momento le forze che si oppongono con più vigore e decisione al riconoscimento dei diritti per le persone gay lesbiche bisessuali e transessuali: l'amministrazione americana di Bush Minore e il Vaticano. (qui mi occupo del mondo occidentale, che ci riguarda più da vicino, e volutamente trascuro dittature - come Cuba - e regimi islamici, notoriamente omofobi e repressivi, come tutte le istituzioni basate su una religione). Vediamo dunque che al Senato degli Stati Uniti la commissione Giustizia ha approvato in prima lettura (10 a 8, repubblicani contro democratici) il progetto per emendare la Costituzione, per scrivere che il matrimonio è solo l'unione fra un uomo e una donna. Una modifica del genere renderebbe illegale il matrimonio fra due uomini o due donne anche negli stati, come il Massachusetts, che già lo hanno legalizzato, imponendo così la volontà federale su quella dei singoli stati (un'aberrazione, secondo la dottrina tradizionale della destra a

Come si cambia, per non morire (democristiani)

Image
Poi dicono che l'Italia ha il digital divide rispetto agli altri paesi avanzati. Ma dove? In quattro e quattr'otto il sito internet del Governo ha archiviato la faccia sorridente di Silvio Berlusconi per metterci il faccione finto pacioso del professor Romano Prodi . Siamo ufficialmente nell'era del Prodi II , il primo monocolore (o quasi ) dell'Ulivo, con 17 ministri su 25 in mano a Ds e Margherita e fra i ministeri solo la Giustizia e le Infrastrutture affidate a esponenti di altri partiti, rispettivamente Mastella (Udeur) e Di Pietro (Italia dei valori). Per il resto una manciata di deleghe a qualche indipendente, ai Verdi (Pecoraro Scanio), alla Rosa nel pugno (Bonino) e a Rifondazione. Le donne sono solo 6 (su 25) e, tranne Livia Turco (ahimé) alla Salute, sono tutte senza portafoglio e con deleghe a volte imbarazzanti, come Giovani e sport (sic!) alla Melandri e Famiglia (!!) alla Bindi, due ex ministre di peso. In realtà la Bonino ha avuto il ministero del Comm

Devi temere l'omofobia, non gli omosessuali

Image
Clicca per vedere il video (qui in inglese) Culattone, frocio, finocchio, rottinculo, 'ricchione, arruso, busone, cula, invertito, pederasta, sodomita. Insulti, offese, prevaricazioni, aggressioni, violenze, omicidi. Sono il pane quotidiano di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e in genere dei queer, di tutte quelle persone strane, diverse che non sono riducibili alla maggioranza. In una parola: omofobia . Per ricordarci di loro, per ricordarci di noi e per combattere l'odio e l'intolleranza è nata la Giornata mondiale contro l'omofobia , che oggi si celebra in tutto il mondo e anche in molte città italiane , nell'anniversario del 17 maggio di 16 anni fa. Il 17 maggio 1990 l'assemblea plenaria dell'Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, cancellava definitivamente l'omosessualità - in tutte le sue varianti, anche quella egodistonica - dalla lista dei disordini mentali: anche chi non accetta il proprio orientamento sessuale (egodistonico) non è af

I soldati israeliani come Alcibiade

In principio fu il film Yossi & Jagger, che raccontava una storia d'amore "scandalosa" fra due giovani soldati dell'esercito israeliano. Adesso il quotidiano Maariv, ripreso anche dal Corriere della sera , racconta la storia della divisione "8200" (otto-duecento), unità speciale dell'esercito israeliano, in gran parte composta da gay, dove - cito dal Corriere - può capitare di sentire un capitano rivolgersi ai suoi uomini urlando «sbrigatevi, ragazze» . Non so quanto si rischi di scivolare nella macchietta, però è significativo che una notizia del genere, sulla prima pagina del Corriere, abbia oscurato le dichiarazioni surreali del cardinale Ruini. Piano piano, stiamo cambiando anche noi.

Ruini attacca il Parlamento Europeo

Grande coalizione, soldi alle scuole private confessionali (cattoliche), riforme sociali, no all'aborto, no ai Pacs e ai diritti per le coppie di fatto. Nella sua prolusione all'assemblea generale dei vescovi italiani, l'ultima probabilmente che affronta da presidente della Cei, il cardinale Camillo Ruini stende - come è ormai suo solito - un vero e proprio programma politico: propone alle forze politiche di accordarsi per governare insieme, respinge l'aborto "delitto abominevole" e dichiara la sua "opposizione ai tentativi di dare un improprio e non necessario riconoscimento giuridico a forme di unione che sono radicalmente diverse dalla famiglia, oscurano il suo ruolo sociale e contribuiscono a destabilizzarla ". Quindi niente Pacs né ora né mai. Con una punta di civetteria, anzi il presidente dei vescovi si vanta delle sue intromissioni nella vita pubblica: "...sappiamo bene che questo nostro impegno è spesso mal tollerato e visto come inde

Aussie gay

Anche i gay australiani, nonostante il governo conservatore di Howard, potranno celebrare un'unione civile, almeno nella capitale Canberra . Il Parlamento del territorio, Australian Capital Territory, ha approvato una legge che riconosce alle coppie dello stesso sesso gli stessi diritti di quelle sposate in aree come il testamento, la divisione della proprietà e la consultazione su questioni mediche. Per evitare gli strali del governo conservatore federale, guidato da John Howard, l'assemblea di Canberra ha specificato che le unioni civili sono una cosa diversa dal matrimonio e ha stabilito che non saranno i funzionari federali a celebrare le unioni, ma dipendenti comunali iscritti a un apposito registro. Viva il federalismo.

Non expedit

Ratzinger parla chiaro . No ai Pacs, ai diritti per le coppie di conviventi e soprattutto alla legalizzazione delle unioni fra due persone dello stesso sesso. Il Papa richiama ufficialmente gli uomini politici e pone un veto sul riconoscimento dei diritti per gay e lesbiche. ''Politici e legislatori'', ha detto il santo Padre, devono difendere ''i diritti della famiglia'', perché sono in preparazione ''soluzioni giuridiche per le cosiddette unioni di fatto'', che pur ''rifiutando gli obblighi del matrimonio, pretendono di godere di diritti equivalenti''. Lo ha detto Benedetto XVI in Vaticano ai membri della riunione plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia. In alcuni casi, ha aggiunto Papa Ratzinger ''si vuole addirittura giungere a una nuova definizione del matrimonio per legalizzare le unioni omosessuali''. Questo Papa Benedetto XVI ha un grande merito e glielo riconosco pienamente: è chiaro ed

L'Educazione è la chiave di tutto

Nella nostra società, e in quello che diventerà fra pochi anni, conta moltissimo l'educazione, ma soprattutto l'Educazione, con la maiuscola, nel senso del ministero apposito, conosciuto anche come Istruzione. Non per nulla molti di noi, invece della Difesa, avrebbero desiderato - e auspicano tuttora - vedere Emma Bonino a viale Trasterevere, dove ha sede il ministero dell'Istruzione, un tempo pubblica. Sappiamo invece che quell'importante dicastero resterà in mani probabilmente democristiane o comunque moderate e conservatrici: non Rosi Bindi, ma Livia Turco. L'educazione, la formazione e l'istruzione sono la chiave della società del futuro, l'unico antidoto ai cittadini-robot, programmat sin da piccoli per diventare "vincenti", non farsi mai troppe domande e sognare di diventare "velina" o "tronista". In questo senso è emblematica la Polonia, dove a meno di un anno dalle elezioni del 2005, il governo delle destre, il gabinetto

"Amore debole", l'anatema di Benedetto

Bisogna evitare la «confusione tra il matrimonio e altri tipi di unione basate su un amore debole». Con queste parole Papa Ratzinger si è espresso una volta di più sul tema delle unioni civili e soprattutto delle coppie dello stesso sesso. Visto che poco prima aveva spiegato come la «differenza sessuale» di uomo e donna «non è un semplice dato biologico», ma esprime la «forma di amore» volta alla «comunione di persone aperta alla trasmissione della vita». Un'offesa, denuncia giustamente Sergio Lo Giudice. Un vero e proprio programma politico - dico io - da recapitare al nuovo inquilino (ateo) del Quirinale, un tempo dimora e palazzo del Papi. Adesso sarà la sede di un anziano signore, già comunista e poi socialdemocratico, che forse - per la prima volta in Italia - potrebbe ricordarsi anche di noi nei suoi messaggi. Ciò che mai, in sette anni, fece l'attuale Presidente.

Garante di tutti, anche di gay, lesbiche, bisex e trans

Giorgio Napolitano è il nuovo presidente della Repubblica . A parte la somiglianza con Re Umberto e la leggenda che fosse suo figlio naturale (un topos italiano, come quello di Montezemolo con Agnelli e Bruno Vespa con Mussolini), Napolitano è stato accolto da tutti - tranne forse la Lega - come un uomo di elevata statura istituzionale e garante della Costituzione di fronte a tutti, maggioranza opposizione e cittadini. Anche l'Arciga ha espresso soddisfazione: da ministro dell'Interno del governo Prodi, Napolitano ricevette una delegazione dell'associazione e avviò una collaborazione per contrastare discriminazioni e delitti contro gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Un vero laico sul Colle. PS: sono curioso di vedere la signora Clio Bittoni, la nuova first lady.

Le due facce della Margherita

Se a Torino - come in altre città italiane e nel Parlamento - il partito della Margherita dà pessima mostra di sé, come un concentrato di ipocrisia, conservatorismo e clericalismo, in altre parti d'Italia quello stesso partito esprime anche aperture persino incredibili nel panorama (culturalmente desertico) del centrosinistra italiano. In quel di Padova la parlamentare della Margherita Franca Bimbi ha organizzato e ha partecipato al convegno "Omogenitorialità e nuove strutture familiari", sostenendo tesi che persino molti dei Ds temono di dire anche a bassa voce. «Il programma dell'Unione - ha detto - riconosce i diritti delle coppie di fatto, quindi anche gay e lesbiche. E i diritti chiesti dagli omosessuali riguardano anche i loro legami famigliari. Cerchiamo di rispondere a questa domanda di famiglia dei gay, come Margherita non possiamo restare indifferenti. Pensiamo ai bambini, per tutelarli bisogna trovare soluzioni facili e immediate, che evitino barriere ai

Vota Aelred a Milano

Image
È ufficiale: sono candidato al Consiglio di Zona 5 del Comune di Milano per la Rosa nel pugno. Per me è la prima candidatura della vita e so che probabilmente non sarò eletto, però mi fa piacere dare il mio piccolo contributo. Qui c'è il mio sito personale , diventato elettorale.

Torino come Cracovia

E come Varsavia, Poznan , Mosca. Tutte città in cui il Gay Pride è proibito o vietato dalle autorità. Gli stessi divieti denunciati e condannati dal Parlamento europeo, nella fondamentale risoluzione contro l'omofobia. Bene: a Torino, alcuni politici del centrosinistra (leggasi, della Margherita) hanno sollevato dubbi sul corteo del Gay Pride, che è già stato spostato al 17 giugno per non sovrapporsi all'eventuale turno di ballottaggio. Tra parentesi, già una delicatezza inutile visto che Sergio Chiamparino è favoritissimo su Buttiglione e sarà rieletto con tutta probabilità al primo turno con una maggioranza amplissima, specie dopo i trionfi delle Olimpiadi. Comunque, il signor Marco Calgaro, vicesindaco di Torino espressione della Margherita - come mi segnala Gianluca da Torino - ha dichiarato che "se quel corteo passerà nel centro storico, il Comune dovrà ritirare il patrocinio", anche perché "certe carnevalate danneggiano soprattutto loro" (i gay). Sem

Ci sarà mai Pacs?

Nuova legislatura (la numero XV), vecchi progetti di legge. Come quello sui Pacs, che è stato già ripresentato dopo la poca strada percorsa negli ultimi cinque anni. Franco Grillini deputato dell'Ulivo ha depositato il progetto alla Camera; Vittoria Franco, anche lei ulivista, lo ha presentato al Senato . Già all'interno dello stesso partito si sono levate alcune voci critiche, come quella del cattolico Bobba, ma Grillini ha risposto a muso duro e anche l'Arcigay ha reagito a tono : se dobbiamo prendere esempio dalla Germania (per la tutela della maternità come chiedeva Bobba, invece di occuparci di Pacs), dice Lo Giudice, imitiamo la sua legge sulle Unioni di vita in comune e si eviti di mettere in contrapposizione diritti diversi. Vedremo che cosa di queste proposte diventerà legge. Prodi ha ribadito , comunque, il suo - limitato - impegno. sarebbe già qualcosa se diventasse concreto.

Orgogliosi di essere offensivi

Molti di voi, credo, avranno visto in tv la réclame di una radio italiana, Rtl 102.5, con lo slogan "Orgogliosi di essere normali". Ora, fin qui non ci sarebbe niente di male, se non che la pubblicità è giocata sul contrasto fra vari gruppi di manifestanti, che scendono in piazza rivendicando i piùimprobabili orgogli: limonatori, autostoppisti, ritardatari, abbronzati, eccetera. Alla fine, invece, spuntano gli ascoltatori della radio che si proclamano "Orgogliosi di essere normali". La campagna, che in giro passa per innovativa, è stata realizzata dall'agenzia Red Cell e - per la mia sensibilità - è estremamente fastidiosa: si basa su un preconcetto e una ridicolizzazione. Da un lato, il modello dei diversi e strampalati "orgogli" è indubbiamente il Gay Pride, ridotto all'iniziativa di un gruppo più o meno campato in aria, che rivendica qualcosa di strano. Dall'altro si pone l'accento sulla "normalità". D'altro canto, per

Il Tg1 dell'Unione è già friendly

Basta davvero poco per trasformare un telegiornale nazionale cattolico, conservatore e vagamente omofobo in un notiziario moderno e quasi "progressista". Non so se è il caso del Tg1, guidato da Clemente Mimun, ma ho qualche sospetto. Grande è stata la sorpresa, la sera di domenica 30 aprile, quando il tg del primo canale ha dedicato un servizio di oltre un minuto - con immagini e il lavoro di un corrispondente - al matrimonio (pardon, unione civile) di Marco Canale, un imprenditore romano, con il suo compagno Alan Webb. Con una Maria Luisa Busi raggiante a lanciare il servizio. Niente preti, niente cardinali a commentare. Un miracolo per questa Italietta. Ma è già, anche, un piccolo segno del cambiamento.