Magari ci chiamassero "omosessuali"
Lord Falconer, il lord Cancelliere responsabile della Giustizia in Gran Bretagna, ha abolito la parola omosessuale dai documenti ufficiali. Meglio usare gay e lesbica, che hanno una connotazione positiva, mentre omosessuale riduce tutta un'identità al sesso e dà un'idea da "glossario medico", richiamando alla mente i tempi in cui l'omosessualità era considerata, erroneamente, una malattia.
Ora, che legge questo blog sa quanto io sia d'accordo con un approccio di questo tipo: omosessuale è un termine para-scientifico, con un forte accento sul sesso, per di più è un aggettivo, non un sostantivo. Quindi, come minimo, di dovrebbe dire "persona omosessuale".
Poi c'è la posizione di chi, come Daniele Scalise, in un impeto anti-borghese, rivendica termini come frocio, finocchio.
Sì, d'accordo: ma a mio avviso vanno bene solo all'interno della comunità. Detto da una persona eterosessuale a me suonerebbe ancora offensivo...
Quindi: bene ha fatto il Lord Cancelliere a correggere i documenti ufficiali del suo ministero. Ma da noi? Volesse il cielo che i ministri italiani dicessero "omosessuale" (con tutte le remore che ho detto prima). Qui siamo rimasti ai "culattoni" di Tremaglia, al frocio della Mussolini e i finocchi e, ancora una volta, i culattoni di Calderoli.
Se questi figuri imparassero a dire "omosessuali", sarebbe già un progresso.
Ora, che legge questo blog sa quanto io sia d'accordo con un approccio di questo tipo: omosessuale è un termine para-scientifico, con un forte accento sul sesso, per di più è un aggettivo, non un sostantivo. Quindi, come minimo, di dovrebbe dire "persona omosessuale".
Poi c'è la posizione di chi, come Daniele Scalise, in un impeto anti-borghese, rivendica termini come frocio, finocchio.
Sì, d'accordo: ma a mio avviso vanno bene solo all'interno della comunità. Detto da una persona eterosessuale a me suonerebbe ancora offensivo...
Quindi: bene ha fatto il Lord Cancelliere a correggere i documenti ufficiali del suo ministero. Ma da noi? Volesse il cielo che i ministri italiani dicessero "omosessuale" (con tutte le remore che ho detto prima). Qui siamo rimasti ai "culattoni" di Tremaglia, al frocio della Mussolini e i finocchi e, ancora una volta, i culattoni di Calderoli.
Se questi figuri imparassero a dire "omosessuali", sarebbe già un progresso.
Comments
p.s. non commento mai, ma leggo spesso i tuoi post, una miniera di informazioni sul mondo "de noiartri" che (probabilmente per la mia proverbiale pigrizia) normalmente non trovo in giro. Mi rendo conto che è un p.s. da "Ciao Mara, complimenti per la trasmissione. Sei bellissima"...però mi andava di sottolinearlo. Ciao :)
Nei Paesi del primo mondo, invece, trovo giustissimo che si dica solo "gay" e "lesbian" in luogo di "homosexuals". I motivi li hai spiegati bene tu.
(E, tra parentesi, conta l'"intenzione" e la "storia" di chi usa una parola. Guarda i leghisti che nei loro manifesti elettorali usavano la parola "omosessuale" esattamente con lo stesso tono schifato con cui usano "culattoni". Anche se dicessero "gay", il disprezzo da parte loro non cambierebbe)
Scherzi a parte, in Italia ce n'è di strada prima di arrivare a sentir dire "omosessuali" senza risatine e riferimenti a pedofilia e prostituzione.
Dell'impeto anti-borghese degli Scalise ne faccio volentieri a meno, come di quello dei vari Zeffirelli, Platinette & co.
Non vorrei fare il Moretti di turno, ma come prima piccola cosa, dopo gli anni di Calderoli e Tremaglia, vediamo di far diventare le parole importanti.
Il tutto senza però cadere nel vizio tutto italiano del politicamente corretto a parole e dello Zero Diritti nei fatti (atteggiamento con cui il centrosinistra delle Binetti e dei Rutelli va a nozze).
Orgogliosamente K.