Ferrante farà il Registro

Avevo torto.
Bruno Ferrante è più serio (e più laico) di Romano Prodi; e i Ds milanesi sono più orgogliosi della dirigenza nazionale, hanno deciso di non cedere e difendere la propria identità.
Risultato: nel Programma finale di Bruno Ferrante, candidato sindaco per l'Unione, ci sarà il Registro delle unioni di fatto.

Ha prevalso la linea Ds-Rosa nel Pugno-Ferrante e la Margherita ha dovuto accettare che si scriva, nero su bianco, che il centrosinistra - se dovesse vincere - si impegnerà per istituire un Registro delle unioni, etero e gay, con cui concedere diritti anche a chi non si sposa perché non vuole o - come noi - non può.

Ridicola, come al solito, la reazione della Margherita (mi dispiace per Dalla Chiesa, lo stimavo): il partito si riserva di non firmare questo punto del programma. Una minaccia scritta sull'acqua, visto che poi è il sindaco a decidere e comunque non vedo come potrebbero presentare una lista unitaria dell'Ulivo e non sottoscrivere il programma.

In ogni caso, sabato sarà presentato ufficialmente il testo e, insieme a molte altre iniziative, ci sarà anche il Registro.
Mi sembra un ottimo motivo per votare Ferrante, oltre al giudizio su dieci anni di Albertini che si riflette, inevitabilmente, sulla sua epigona Moratti (la loro maggioranza è identica).

Comments

Anonymous said…
direi che a Milano il registro è una necessità che non si poteva non inserire nel programma
Anonymous said…
Direi che a Milano il registro si poteva fare già quattordici anni fa, quando Hutter "sposò" tre (tre?) coppie...

Ma che è successo negli anni 90?
Teo said…
This comment has been removed by a blog administrator.
Teo said…
Bel blog, complimenti davvero!

Ti segnalo però un piccolo dettaglio: il registro civile è competenza dello Stato, quindi se non si mettono d'accordo in Parlamento, Ferrante potrà fare ben poco...

Ciao,


MAX
Anonymous said…
E' vero che il registro delle unioni civili a livello comunale ha solo un valore simbolico, tuttavia siamo in un periodo in cui anche i simboli servono, eccome. Anche io cercherò di farlo approvare a Roma, dove so già che sarà mooooolto difficile ottenerlo, considerato lo Stato che ci ritroviamo dentro i confini del Comune, e dentro le teste di gran parte della coalizione di centrosinistra, sigh.

p.s. e ora Francesco Italia cosa fa? Si candida sempre per la Moratti? Immagino che anche il programma della Cdl a Milano preveda un registro delle unioni civili. O no? ;-)
Anonymous said…
Oooops: cercherò di farlo approvare, nel caso venga eletto, obviously. :-)
Anonymous said…
Buongiorno Sciltian,
visto che nel sul p.s. fa riferimento a me non posso astenermi dal commentare, cosa che peraltro faccio assai volentieri su questo blog. Quando mi è stato chiesto di candidarmi nella lista Moratti non ho posto delle pregiudiziali. Ho solo chiesto che mi fosse garantita la libertà di presentarmi come gay dichiarato, insieme a quella di impegnarmi sui fronti che mi stanno più a cuore. (Peraltro sono assolutamente convinto che dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale non abiliti proprio nessuno e tanto meno me, che non sono espressione di alcuna associazione gay o movimento, a rappresentare alcuno). Non ho chiesto se il programma prevedesse o meno la creazione di un "Registro" o il patrocinio al gay Pride o cose del genere. Ho avuto un incontro franco e diretto, ho sollevato alcune questioni e ho avuto risposte franche e dirette. Risposte nelle quali mi sono ritrovato e in cui ho grande fiducia. E' questo uno dei motivi per i quali, quando sono stato contattato da ben 2 partiti dello schieramento opposto perché mi candidassi nelle loro fila ho detto di no senza nemmeno ascoltare le loro "offerte"... Primo per lealtà, secondo per fiducia. Vede Gastaldi, per me il registro delle unioni civili inserito nel programma di Ferrante ha un valore talmente simbolico che mi sembra una facile bandierina da sventolare... tanto più che senza il voto della Margherita sarà assai difficile vederlo approvato. Questo a meno che non ci sia qualcuno nello schieramento di centro destra in grado di creare e aggregare una maggioranza trasversale... Mi rendo assolutamente conto che siano aspirazioni utopistiche ma lei m'insegna che senza ideali e aspirazioni non si arriva proprio da nessuna parte... Ribaltando invece il punto di vista e immaginando che a vincere a Milano fosse il candidato appoggiato dal centro destra (che non prevede all'interno del programma alcun impegno esplicito alla creazione del registro), non credo onestamente che nello specifico di una mia (non meno utopistica) presenza al consiglio la considererei una priorità. Intendiamoci, io sono (da tempi non sospetti) un grande sostenitore di una legge sulle unioni civili a livello nazionale, ma allo stesso tempo (e anche questo lo ripeto da parecchio tempo) ritengo che proprio a livello locale si debba intraprendere un'azione sociale e culturale profonda per il rispetto, la visibilità, il supporto, contro l'emarginazione e il pregiudizio, una battaglia di cui la creazione di un registro delle unioni civili "aperta" ai gay, costituisca il PUNTO D'ARRIVO E NON DI PARTENZA.
Se si riuscisse in questa lotta contro la discriminazione per orientamento sessuale ed identità di genere, non si avrebbe più bisogno di parlare di unioni "aperte anche ai gay", perché una espressione del genere verrebbe vissuta esattamente come ad. es. "questo provvedimento ha valore anche per i musulmani, i disabili, le persone di colore ecc.". Se nella nostra bella Costituzione all'art.3 ci fosse scritto "...senza distinzione di sesso, orientamento sessuale o identità di genere, di razza, di lingua, di religione..." e questo fosse quindi un valore condiviso, la gran parte delle battaglie per i diritti delle persone "glbt" sarebbe vinta. Sfondo una porta aperta? Le mie sembrano ovvietà di cui si parlava venti anni fa?? Ebbene in venti anni in Italia è stato fatto moltissimo ma purtroppo il pregiudizio e la discriminazione permangono come causa principale delle sofferenze dei gay e delle loro famiglie. Questo è il motivo per il quale il 52% dei ragazzi italiani considera le relazioni omosessuali contro natura, per cui l'altro giorno guardando una candid camera delle iene a casa con il mio ragazzo mi sono sentito molto più che umiliato e ferito, per cui i miei genitori siciliani si vergognano di dire che hanno un figlio gay, per cui alcuni gay perdono il lavoro, si suicidano, vengono pestati e insultati, creano famiglie con mogli e figli infelici.
Questo è uno dei motivi, che lei ci creda o no, per il quale sono candidato al consiglio comunale di Milano nella lista Moratti.
Mi scuso con lei e con gli altri lettori di Village per la lunghezza del mio post ma ci sarebbe da scrivere per ore...
Le faccio i miei migliori auguri, che lei ci creda o no :-), per la sua elezione.
Anonymous said…
Gentile Italia, non voglio prendere lo spazio dei commenti di Village e trasformarlo in tribuna politica. Alcune cose che ha detto ovviamente le condivido, altre no. Se avremo modo di dibattere dal vivo, prima o poi nella vita, avremo modo di approfondire. Alla fine le auguro anche io di essere eletto; dopotutto la sua elezione nel centrodestra significherebbe di certo un seggio per un omofobo in meno.

Popular posts from this blog

A che serve l'ordine dei medici?

Se anche in Italia la Corte Costituzionale...

Parole, parole, parole