Se i Ds inseguono la Margherita in moderatismo

In Italia i diritti dei gay non interessano a nessuno men che meno al maggior partito della (cosiddetta) sinistra. Non è un caso che a Torino il consiglio comunale abbia bocciato il registro delle unioni civili con il No dei centristi e - soprendentemente, ma non troppo - anche di molti consiglieri Ds.

Dopo il misero accordo si San Martino sulle "unioni civili" (una specie di ufo dai contorni indefiniti) molti avevano gioite, forse senza riflettere troppo. Adesso anche dentro gli stessi Ds chi si batte per i diritti della comunità glbt comincia a nutrire forti dubbi sulle reali intenzioni della dirigenza del partito. Come il responsabile di Gayleft, Andrea Benedino, che denuncia lo scarso impegno dei Ds ed esprime "preoccupazione e sconcerto".

A me pare che i Ds non abbiano davvero deciso che cosa sono e soprattutto che cosa saranno. Tutti i partiti socialisti e socialdemocratici europei, anche quando come i laburisti hanno scelto la strada liberista in economia, hanno capito di doversi distinguere dai conservatori almeno sui diritti civili. Altrimenti perchè dirsi di sinistra.

In Italia, è vero, c'è l'annosa questione vaticana, ma a me pare sempre più un comodo alibi per nascondere il disinteresse sui temi delle libertà civili e un conservatorismo sociale preoccupante e, da noi, non estraneo alla storia della sinistra comunista.
Arriveremo al punto di dire che ci salveranno i socialisti?

Comments

Anonymous said…
Sì, anch'io penso che gli unici davvero impegnati nella bataglia per il riconoscimento dei diritti delle persone glbt siano i radical-socialisti.
In quanto a tutti, ma proprio tutti, gli altri non gliene potrebbe fregare meno.
D'altra parte, potremmo chiederci: ai gay italiani interessa che vengano riconosciuti loro diritti? Ho più di un dubbio, ahimé.
Anonymous said…
Vorrei rispondere ad augie, che afferma di avere dei dubbi sulle reali volontà da parte dei gay italiani di vedere riconosciuti i propri diritti, con una domanda:

Questo cinismo presunto dei gay secondo te è nella indole del gay (italiano) oppure è frutto di queste contraddizioni sociali di cui si parla anche in questo blog?
Mi spiego: Siamo noi gay (italiani) così indolenti alla lotta per la rivendicazioni di ciò che ci è dovuto oppure è la mancanza di riconoscimenti che ci ha reso indolenti alla lotta per rassegnazione?

Si può essere eroi se ci si eleva al martirio per i diritti della comunità cui apparteniamo e si diventa vigliacchi se riteniamo che il prezzo da pagare è troppo alto? ... Certi diritti (o privilegi?) gran parte degli italiani (etero) ce li hanno senza muovere un ciglio!!!

Io personalmente ritengo che il cosiddetto cinismo dei gay (italiani) sia derivato da un contesto assolutamente ostile alla nascita di modelli credibili e positivi...

Mi scuso per l'anonimato...

Christian
Anonymous said…
Dimenticavo una cosa:
Complimenti ad aelred... più che un diario questo blog è un servizio, lo leggo sempre con molto interesse!

Christian
Anonymous said…
A che serve il matrimonio gay? Non bastano le coppie di fatto?
Perchè far soffrire un bambino perchè è stato voluto come un giocattolo da due padri o due madri? E' solo un pezzo di carta che vogliono, per poi avere problemi legali quando eventualmente si dovranno lasciare (secondo me, del tutto inutile, e dannoso per eventuali bambini).

Fancesco
Anonymous said…
I gay hanno diritto (e ci mancherebbe)di veder riconosciuti i propri diritti,questo pero' non vuol dire che abbiano diritto al matrimonio e senza dubbio non hanno diritto ad adottare bambini.I figli nascono dall'unione naturale di un uomo e di una donna,non ci sono mezze misure,è la realtà! c'è poi chi vuol far finta di nulla per far diventare un diritto una forma di delirio, e io a questi signori gli ricordo che nella vita delle regole ci sono e che piaccia o no l'omosessualità,non è nè un bene,nè un male ma una patologia si.
Anonymous said…
L'omosessualità una patologia?!
Forse sarebbe meglio cambiare le enciclopedie mediche degli anni '20 e comprarne di nuove, che dite?
Anonymous said…
Difficile restare insensibili quando si sente parlare di esperienze che ti toccano nel profondo.
Difficile tacere quando si sentono esprimere giudizi sul proprio orientamento sessuale e ciò che è presumibilmente giusto o sbagliato, del tuo modo di essere e vivere.
Giudizi che meriterebbero veemenza e rabbia, ma tali sentimenti mi sono estranei, e proverò a dire la mia con spirito costruttivo.
Sono maschio (nel corpo e nella mente), omosessuale, separato e PADRE. Padre per convinzione, missione, consapevolezza. Educo mia figlia all'amore, al rispetto, alla tolleranza. Le fornisco esempi di amore e di rispetto del mondo. Non un mondo di lustrini rosa e boa di struzzo, non un mondo di reggicalze di pelle o di fruste sadomaso: un mondo di amore, amore che so erogare e che decido di donare ad un uomo invece che ad una donna.
Patologia, leggo... il mio vivere sarebbe un coacervo di comportamenti patologici. Insano il mio modo di educare. Insano il mio modo di mostrare come amo e rispetto. Bisognerebbe guardare gli occhi di mia figlia quando gioca con me, o quando nel tepore di una sera in famiglia gioca con me ed il mio compagno, ignara di quanti figli di coppie eterosessuali vengono parcheggiate davanti a disney channel.Perdonate l'ardire e l'arroganza, ma l'amore non ha sesso, ed un figlio, più che di modelli culturali, ha bisogno di veder respirare amore.
Io, maschio ma gay, posso erogarlo.
Grazie
aelred said…
vi prego di non spostare la questione dalle coppie di fatto (su cui verte il post) all'adozione, che adesso nessuno chiede e non è per nulla all'ordine del giorno. È il solito sistema: dire no all'adozione, di cui NON SI PARLA, per dire no a tutti i diritti.
Anonimo Francesce, le coppie di fatto "legalmente" non esistono. In Italia
(con questo, ringrazio i padri gay che hanno raccontato la loro esperienza)
Anonymous said…
perfettamente giusto (sono l'anonimo di prima che resta anonimo solo perchè la sua casella di posta elettronica non funziona e non riesce a registrarsi).
Io in realtà credo di non aver commesso un "fuori tema" cercando di puntualizzare che è assurdo parlare di pacs e adozioni se non si estirpano problemi concettuali ancora più seri.
Tuttavia accetto il "rimprovero" e, tornando sul tema dico che come uomo, gay e padre credo di avere tutte le carte in regola per educare all'amore un figlio.
Grazie ancora.
Anonymous said…
E' assurdo nel secondo millennio dover affontare ancora battaglie su diritti, riconoscimenti etc.. etc... A nessuno interessa niente di nessuno e davvero gli unici a dar battaglia per diritti, riconoscimenti sono i radicali!!! Ma quanti sarebbero disposti a scendere in piazza per chieder diritti? ...Giò
Anonymous said…
io non scenderò in piazza. credo che il modo migliore sia vivere la mia vita, amare il mio compagno, essere padre e vivere la mia sessualità con rispetto. non mi interessano le strumentalizzazioni, non mi interessa l'ipocrisia di chi parla ancora di un "noi" e di un "voi". Siamo tutti membri di un tutto, niente e nessuno allo stesso tempo, tutti capaci di dare, tutti desiderosi ed in diritto di avere.
Max
Unknown said…
Io non intervengo, discutere ha un senso fin tanto che non lo si fa con dei coglioni che dicono che l'omosessualità è una patologia, o con degli ipocriti razzisti che dicono "siamo tutti uguali, però alcuni sono più uguali di altri e possono adottare figli".

Ci salva essere nell'Unione Europea. Prenderemo i nostri diritti un po' alla volta, gradualmente, buoni ultimi magari, pagando il fatto che Repubblica Italiana e Stato del Vaticano sono una coppia di fatto che vive sullo stesso territorio.

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