L'Europa dei diritti perde la Lettonia

Giovedì la Lettonia è diventata il primo (e unico, speriamo) paese dell'Unione Europea a discriminare le persone omosessuali nella propria Costituzione.
Il Parlamento di Riga ha approvato una modifica costituzionale che definisce il matrimonio come l'unione "esclusivamente fra un uomo e una donna", per scongiurare qualsiasi riconoscimento delle coppie formate da due uomini o da due donne. Tutto ciò nonostante una legge ordinaria vieti sin dal 1993 i matrimonio fra persone dello stesso sesso.

A questo punto mi chiedo che ci faccia la Lettonia nell'Unione Europea e se abbia deciso di entrare solo per ottenere aiuti economici e sussidi all'agricoltura. Parliamo tanto di Turchia, ma io avrei voluto esprimere un parere anche sull'ingresso di questo paesi dell'Est, dove la cultura della libertà e il rispetto dei diritti umani sono molto più arretrati che in Occidente. Non vorrei che invece di imparare da noi, siano questi paesi reazionari a contagiare le democrazie più avanzate.

Nel frattempo la Camera dei deputati in Cechia ha approvato una legge sulle unioni civili fra gay, grazie ai voti di socialdemocratici e comunisti. Dopo cinque bocciature, la norma che riconosce numerosi diritti è stata approvata con 86 sì e 54 no. Adesso però la parola passa alla Camera Alta, dove la maggioranza è in mano ai conservatori ed è probabile una nuova bocciatura. Ma una prima, paziale vittoria, è arrivata.

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