La colpa di combattere l'Aids

A pochi giorni dalla giornata mondiale per la lotta all'Aids, fa ancora più impressione il bando imposto dal Vaticano a Daniela Mercury.

Per chi non la conoscesse, Daniela è una cantante brasiliana molto nota nel suo paese e impegnata in numerose battaglie sociali. Già da alcuni mesi era stata invitata al Concerto di Natale in Vaticano (quello trasmesso in differita da Canale 5 con la cattolicissima Cristina Parodi) e la sua presenza era stata annunciata dall'organizzazione. Daniela invece non ci sarà.

È stata cancellata per volere della Curia, venuta a sapere del suo impegno per la prevenzione dell'Aids e in particolare di uno spot che incita a usare il profilattico per evitare il contagio.
Chi si spende per simile battaglie non può cantare nella Sala Nervi, avranno pensato gli zelanti cardinali.

Ovviamente il Vaticano è libero di decidere chi invitare e chi rifiutare, però è paradossale che mentre si combatte (a parole) l'aborto (almeno quello legale), si rifiuti il sistema più pratico per prevenire l'aborto, cioè il profilattico. Libera la Chiesa di bandire chi vuole, liberi io - da cattolico sempre più deluso - di non essere d'accordo.

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