Prodi ha i voti per imporre il Pacs

L'abbiamo votato, adesso aspettiamo di vedere i risultati.
A maggioranza - seppure tallonato da Bertinotti - Romano Prodi ha ottenuto il sostegno della comunità gay, lesbica, bisessuale e transessuale alle primarie dell'Unione. Secondo Gaynews, il professore ha raccolto fra il trenta e il quaranta per cento dei voti, di persone omosessuali che gli hanno voluto dare fiducia nonostante i tentennamenti e le marce indietro.

Adesso Prodi non ha più alibi: ha ottenuto un mandato ampio e schiacciante, che gli permette - finalmente - di superare i piccoli veti degli alleati come Rutelli e Mastella e imporre la sua sintesi sul programma con cui il centrisinistra si presenterà alle elezioni. Tempo fa Massimo D'Alema l'ha già spiegato chiaramente: sul tema dei diritti gay il Pacs "è già un compromesso", tra i desideri della comunità gay (la piena uguaglianza e quindi il diritto al matrimonio) e le "sensibilità" dei cattolici, attenti alle sirene ruiniane. Su questo valuteremo il coraggio e il "riformismo" dell'Unione.

Se Prodi vorrà dimostrare di essere un uomo politico serio confermerà le sue promesse e sosterrà la proposta del Pacs, già firmata in Parlamento da esponenti del centro (Margherita) e della sinistra, dai Ds a Rifondazione, Verdi, Pdci, Socialisti. Andrea Benedino di Gayleft (i gay dei Ds) canta vittoria, ma io aspetterei di vedere le prossime evoluzioni del dibattito sulla questione.
Le coppie dello stesso sesso hanno bisogno di un riconoscimento ufficiale e PUBBLICO: non bastano accordi privati, che per di più sono impugnabili e non danno sicurezza.
In base a questo personalmente deciderò se votare Prodi e il suo schieramento nel 2006. E a quanto ho capito anche l'Arcigay è su questa linea

Comments

aelred said…
sicuri no.
però una speranzella la possiamo avere?
certo, senza un riferimento chiaro nel programma non avranno il mio voto

Popular posts from this blog

Se anche in Italia la Corte Costituzionale...

A che serve l'ordine dei medici?

I cristiani omofobi non sono graditi in Gran Bretagna