L'ultima dei vescovi: niente comunione ai politici che votano leggi pro-gay

Il premier canadese, il cattolico Paul Martin? Niente comunione.
Il presidente del governo spagnolo Zapatero? Niente comunione. I parlamentari che hanno votato le leggi sulle unioni fra persone dello stesso sesso? Niente comunione, per nessuno di loro.

Questa idea si è fatta strada nella Curia vaticana, fino ad arrivare sul tavolo del Papa e dei vescovi riuniti in Vaticano per il sinodo mondiale dei vescovi. Insieme ad altre questioni, come la comunione per i divorziati, i padri sinodali discuteranno quest'altra proposta: rifiutare la comunione a tutti i politici che appoggiano leggi a favore dei diritti gay e altre norme osteggiate dalla gerarchia cattolica.

Per chi non è addentro alla religione cattolica, ricordo che l'eucaristia per un cattolico è l'unione profonda, la "comunione" del fedele con il corpo e il sangue di Cristo, trasformato miracolosamente nel corso della messa a partire dal pane e dal vino.
I politici cattolici che non seguono i precetti del Vaticano, maxime sulla morale sessuale, dovrebbero quindi essere privati di questo incontro profondo con Dio, per aver disobbedito ai precetti, morali e quindi non vincolanti, dei pastori. (Ribadisco per chi non lo sapesse o non l'avesse già letto che nella chiesa cattolica la morale non è mai dogma e, in ultima istanza, è lasciata al discernimento della propria coscienza).

Una condanna gravissima, l'esclusione di fatto dalla comunità dei fedeli. Una punizione che mai è stata invocata, neppure quando i politici in tutto il mondo sono stati chiamati a votare temi che, allora sì, mettevano in discussione e coinvolgevano direttamente la vita umana: la guerra o l'aborto.

Ma per combattere il "disordine intrinseco" dei gay "nocivi" ogni arma è lecita secondo l'attuale gerarchia. Perfino decidere chi è degno della comunione e chi no, dimenticando che Gesù Cristo - parole sue - è venuto "per i malati, non per i sani".
Sù: approvino i vescovi una dichiarazione di questo tenore, vietino la comunione ai politici "amici dei gay". Sapremo allora quanto hanno appreso in Vaticano della lezione evangelica.

Comments

Anonymous said…
che schifo che mi fanno questi vescovi!! tutti hanno il diritto di amare e il loro amore deve essere riconosciuto dalla stato. poi se fosse per me anche davanti a Dio stesso. S.Agostino disse: "ama e fai ciò che vuoi"
é uno scandalo..un vero razzismo..non sono uomini di Dio..

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