La Polonia ha scelto l'omofobia

Non dite che non ve l'avevo detto.

In tempi non sospetti purtroppo avevamo letto e sentito dei famigerati gemelli Kaczynski, ma fino all'ultimo ho sperato di esorcizzare un loro trionfo in Polonia. Invece, non solo il maggiore (per 45 minuti) ha portato il suo partito "Legge e ordine" alla vittoria elettorale - da condividere con i liberali di Piattaforma civica - ma adesso il secondo, e più noto Lech ex sindaco di Varsavia, è diventato presidente della Repubblica.

Per fare un paragone, come se da noi al posto di Ciampi, ma con i poteri di Chirac, ci finisse Calderoli.

Per due anni di fila Kaczynski, da sindaco, ha vietato il Gay Pride nella capitale e più volte si è espresso contro gli omosessuali, in termini che da noi non userebbe neppure Tremaglia.
Quest'uomo, un misto di populismo e bigottismo (cioè Berlusconi più Buttiglione, ma molto meno glamourus) ha convinto i polacchi, stufi dopo anni di corruzione della sinistra.

Adesso tocca vedere che succederà a questo stato europeo, dove il nuovo leader è a favore della pena di morte e del bando dei gay dall'insegnamento. Spero che le sanzioni dell'Unione Europea, lestamente opposte all'austriaco Haider, siano irrogate anche alla Polonia, se i due gemelli faranno seguire alle parole i fatti.

Comments

Anonymous said…
nn sono fra i tuoi preferiti. addio
aelred said…
sei una cretina (oltre che disamorata)
comunque non so dove sei andato a finire perché nella prima infornata c'eri, ti avevo inserito di sicuro.
mah, sto facendo un po' di casino con questo template
Anonymous said…
beh, ti avevo scovato comunque...
buon lavoro.
Anonymous said…
nemmeno io ci sono tra i preferiti. adieu.
;)

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